Domenica 31 ottobre si apre la 26° Conferenza delle Parti (COP26) della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc), organizzata a Glasgow dal Regno Unito in partnership con l’Italia. Nel nostro Paese, come è noto, si sono tenute alcune delle tappe più significative del percorso di preparazione del summit, il G20 dei ministri dell’Ambiente a Napoli il 22-23 luglio 2021 e la pre-Cop26 svoltasi di recente a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre, anticipata dall’incontro “Youth4Climate: Driving Ambition” (28-30 settembre).
Obiettivo del vertice di Glasgow, a cui parteciperanno più di 190 leader politici provenienti da tutto il pianeta, è far sì che sia rispettato il target di contenimento del riscaldamento globale (+1,5 °C) e per questo scopo è necessario aggiornare gli impegni di riduzione delle emissioni che sono assegnati a ciascun Paese sulla base dell’Accordo di Parigi del 2015.
Come suggerisce il nome del summit, si tratta del 26esimo incontro annuale promosso a partire dalla sottoscrizione della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici nel 1992, rimandato di un anno a causa della pandemia. Come ricorda il governo britannico nel presentare l’evento, «il cambiamento climatico è il rischio più grave che noi tutti stiamo fronteggiando. Nonostante le opportunità che ci sono concesse, non stiamo agendo in modo abbastanza rapido».