Si è svolta a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, tra il 21 e il 22 giugno 2022, la seconda Conferenza nazionale sulle previsioni meteorologiche e climatiche. All’evento hanno preso parte oltre cento tra scienziati, esperti, rappresentanti del mondo della politica, delle aziende e dei media.
Anche Arpa Lombardia ha partecipato con un suo intervento alla due giorni bolognese, proponendo di includere nell’ambito delle valutazioni ambientali anche una sezione dedicata alla mitigazione e all’adattamento in relazione ai cambiamenti climatici. Il quadro di riferimento è sempre quello delle strategie per lo sviluppo sostenibile stabilite dal Testo Unico Ambientale, al fine di raggiungere i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.
Una proposta rivolta anche alle altre agenzie ambientali, con l’intento di arrivare a una omogeneizzazione di tutte le varie metodologie, in modo da portare un contributo chiaro, non solo di tipo conoscitivo, ma anche di valutazione del rischio climatico connesso ai piani urbanistici e di sviluppo dei territori.
Gestione del rischio dei cambiamenti climatici e sistemi di allerta, piani di adattamento e pianificazione di strategie e soluzioni, comunicazione dei dati e la valorizzazione delle previsioni. Sono stati questi, tra gli altri, i grandi temi al centro di questa conferenza, organizzata in maniera congiunta dalla Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC) e dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), con il patrocinio della Regione e del Comune di Bologna e il supporto di Codifesa Bologna e Ferrara. Settanta sono state le ricerche scientifiche presentate, suddivise in quattro sessioni con due keynote speakers come Carlo Cacciamani (Direttore dell’Agenzia ItaliaMeteo) e Ruben Sacerdoti (Regione Emilia‐Romagna).
Considerando la centralità del tema dei cambiamenti climatici nel dibattito pubblico, l’incontro ha offerto alcuni elementi chiave per valutare, in modo scientificamente robusto, i cambiamenti quotidiani che stanno avvenendo nell’ambiente che ci circonda, in un momento storico in cui è la stessa cronaca di tutti i giorni a porre l’accento sui fenomeni della siccità, sull’innalzamento delle temperature e sulle conseguenze della crisi idrica in Italia.
Ha sintetizzato Silvio Gualdi, del Comitato Direttivo della Società Italiana per le Scienze del Clima: “Dopo la prima conferenza del 2019 era importante dare un segnale di continuità della nostra iniziativa, per rispondere allo straordinario interesse che le tematiche delle previsioni meteorologiche e climatiche stanno incontrando nel nostro Paese.”