Nelle zone delle Colline Metallifere e del Monte Amiata la Toscana presenta particolari anomalie geotermiche, con caratteristiche tali da renderne particolarmente conveniente lo sfruttamento.
Ad oggi sono attive 36 centrali geotermoelettriche con altrettanti gruppi produttivi, gestite da ENEL GREEN POWER ITALIA S.R.L. e dislocate nelle seguenti aree territoriali: Larderello, Lago (Val di Cornia), Radicondoli (nel loro insieme indicate come Area “tradizionale”) e le aree di Bagnore e di Piancastagnaio (queste ultime due, nel loro insieme, indicate come Area “Amiata”). In queste aree sono presenti sia emissioni puntuali di origine antropica, originate dai gruppi di produzione, sia emissioni, generalmente diffuse, costituite dalle manifestazioni geotermiche naturali (soffioni, fumarole, putizze, sorgenti di acque caldissime, laghetti, etc.), non sempre di immediata individuazione, e per le quali sarebbe utile disporre di un accurato censimento.
Le emissioni di origine geotermica sono caratterizzate da alte percentuali di vapor acqueo e percentuali nettamente inferiori di altre sostanze, tra le quali l’idrogeno solforato (H2S), riconoscibile dall’olfatto umano già a concentrazioni molto basse, inferiori a 6 µg/m3, e anche per questo adottato generalmente come tracciante di attività geotermica.
Nelle centrali geotermoelettriche, per mitigarne gli impatti, sono state introdotte sia la pratica della reiniezione del fluido geotermico che permette di effettuare la “coltivazione” del serbatoio, sia l’installazione di un sistema di abbattimento del mercurio e dell’idrogeno solforato (H2S), denominato AMIS, finalizzato, come dice anche il nome, alla riduzione dell’H2S e del mercurio (Hg) gassoso nella frazione dei gas incondensabili emessi dalla centrale.
- ARPA Toscana
- Anno di pubblicazione: 2022
- Periodicità: Annuale
- Temi: Emissioni
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