Un modello di lavoro agile nato con l’obiettivo di aumentare il benessere e l’efficienza dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione.
Nato dalla collaborazione tra l’Università Milano-Bicocca e Arpa Lombardia il progetto è stato presentato durante il convegno Lavoro agile come strumento di innovazione nella Pubblica Amministrazione che si è svolto il 12 dicembre ’22 in un’aula dell’ateneo milanese. Erano presenti tra gli altri il presidente di Arpa Lombardia Stefano Cecchin, il Dg Fabio Carella e i professori Cristiano Ghiringhelli e Massimo Miglioretti.
Punto di partenza di questo nuovo modello organizzativo, esportabile anche in altre P.A., è stato un audit interno avviato dall’Agenzia lombarda durante la pandemia, volto a verificare se lo smart working non solo fosse un mezzo per ridurre il contagio, ma potesse diventare in prospettiva anche un volano di riorganizzazione del lavoro una volta terminata la fase emergenziale.
I professori Ghiringhelli e Miglioretti hanno coordinato una task force composta dai dirigenti di più aree organizzative dell’Agenzia e da ricercatori dell’Ateneo, finalizzata a definire il Pola, il Piano organizzativo del lavoro agile, valorizzando le esperienze e soluzioni di organizzazione del lavoro messe in atto dall’Agenzia.
La sperimentazione è avvenuta in due fasi. In una prima fase sono stati coinvolti 200 dipendenti, suddivisi in tre cluster rappresentativi di diverse unità organizzative, con 24 cantieri di lavoro agile monitorati e supportati dall’Ateneo attraverso raccolte di dati, incontri periodici di valutazione e questionari diretti al personale oggetto della sperimentazione. I risultati di questo monitoraggio hanno restituito un quadro di grande soddisfazione e coinvolgimento del personale.
Il modello è poi entrato nella fase di sviluppo intermedio, quando è stata coinvolta l’intera Arpa Lombardia con adesione volontaria da parte del 73,4 per cento del totale degli addetti, suddivisi in modo equilibrato tra le diverse UO. L’ateneo ha continuato anche in questa fase a garantire il supporto.
Le parole di Fabio Carella, Dg di Arpa Lombardia, tracciano il quadro di un modello di successo, valido anche per altre pubbliche amministrazioni, sul quale l’Agenzia lombarda ha puntato senza esitazioni sin dalle prime fasi della pandemia: «Abbiamo fin da subito puntato a prendere sul serio lo strumento del lavoro agile, nei fatti impostoci dalla condizione pandemica, cercando di sfruttarne fino in fondo le potenzialità. Il processo di riorganizzazione del lavoro è stato inserito in un più complessivo progetto di miglioramento organizzativo dell’ente, reso possibile grazie al forte coinvolgimento dei lavoratori dell’Agenzia, storicamente abituati a lavorare per obiettivi». Il tutto mantenendo alto il livello di efficienza complessivo: «ll lavoro agile dimostra che è possibile mantenere un trend positivo di performance».