Cinque anni per attuare insieme progetti di ricerca e sviluppo in aree tematiche di comune interesse e promuovere specifiche attività di formazione: è questo l’oggetto dell’accordo quadro stipulato tra l’ARPAM, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche, e l’Università di Macerata. Lo scopo è sostenere e potenziare, nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, attività e iniziative per la crescita professionale e culturale in un contesto volto allo sviluppo sostenibile.
“Un accordo che risponde appieno agli obiettivi dell’Agenzia – afferma il Direttore Generale dell’ARPAM Rossana Cintoli – per la quale resta fondamentale sostenere processi di sviluppo fondati sulla più ampia diffusione del patrimonio di conoscenze sullo stato dell’ambiente. In questo senso, restare al passo con l’innovazione digitale è una scelta che ARPAM ha costantemente perseguito, un imperativo che non può che andare a beneficio della comunità scientifica e di tutta la collettività”.
“Il nostro Ateneo – sottolinea il Rettore John McCourt – mette a disposizione competenze ed esperienze consolidate nell’archivistica digitale, un campo che richiede conoscenze e competenze specifiche per garantire la conservazione a lungo termine dei dati digitali. Con l’ARPAM potremo lavorare insieme per la transizione alla modalità digitale e per lo sviluppo di attività di ricerca e progettazione”.
Le attività, che si svolgeranno in stretta collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo – presso il quale è attivo da tempo un Centro interdipartimentale per l’innovazione, la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e il management, oltreché sede del Master in Archivi Digitali – sono finalizzate alla progettazione e attuazione di studi e iniziative negli ambiti della condivisione di dati, delle esperienze e dei moderni scenari tecnologici al fine di sviluppare programmi di ricerca di comune interesse, anche per la partecipazione congiunta a bandi e programmi regionali, nazionali, europei e internazionali, e infine realizzare collaborazioni tecnico-scientifiche focalizzate su temi specifici.
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Non manca, in seno all’intesa, la previsione della promozione di attività di diffusione della cultura scientifica, tecnologica e ambientale sul territorio, che vedrà realizzare corsi e seminari, conferenze e dibattiti anche in sinergia con altre istituzioni locali e nazionali.