Dal 12 al 27 aprile l’Arpa Campania ha eseguito tutti i campionamenti cosiddetti pre-sampling per definire la qualità delle acque di balneazione della Campania prima dell’inizio ufficiale della stagione balneare, fissato al 1° maggio. Complessivamente sono circa 400 i campionamenti a mare che i tecnici dell’Arpa Campania hanno effettuato nel mese di aprile a bordo dei mezzi nautici coordinati dalla Uo Mare della Direzione Tecnica.
I punti di prelievo della campagna 2023, previsti dalla delibera di Giunta regionale 137/2023 , sono gli stessi dell’anno scorso, 328, che si distribuiscono in un arco costiero di acque adibite all’uso balneare di circa 480 chilometri. A questi vanno aggiunti ulteriori campionamenti in punti definiti di studio (n.47) programmati laddove si prevede un eventuale rischio di inquinamento oltre a prelievi in caso di situazioni di anomalie in mare. Sono esclusi dal monitoraggio i restanti tratti di mare, non destinati alla balneazione, perché ospitano aree portuali, aree protette, aree militari o canali e foci di fiume non risanabili.
Tutti i campioni prelevati sono stati analizzati dai laboratori agenziali per la ricerca dei parametri batteriologici (Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali) ritenuti dall’ Organizzazione mondiale della sanità indicatori di inquinamento fecale e pertanto determinanti la balneabilità di ogni singola acqua di balneazione della Campania. Gli esiti analitici del mese di aprile hanno rilevato ben poche criticità – a parte quelle in acque già interdette alla balneazione perché dichiarate di qualità “scarsa”, in termini percentuali circa il 3% dei km di costa dedicati alla balneazione: valori difformi dai limiti normativi sono stati riscontrati infatti in acque già in divieto di balneazione (“Sud Fiume Garigliano” a Sessa Aurunca, “Villa comunale” a Castellammare di Stabia e “Spineta Nuova” a Battipaglia).
Risultati microbiologici non conformi ai valori di legge in acque invece dichiarate balneabili sono stati rilevati in provincia di Napoli nell’acqua “eccellente”, afferente al comune di Bacoli, “Spiaggia romana – Colonia vescovile”, e in quella “sufficiente”, afferente al comune di Serrara Fontana, denominata “Sant’Angelo”. Nel caso di “Spiaggia romana – Colonia vescovile”, il superamento del valore limite del solo parametro degli Enterococchi, con molta probabilità da attribuire ad una concomitanza di fattori meteorologici verificatisi nei giorni precedenti, è poi rientrato nei valori conformi con i prelievi supplementari del 26 aprile.
Nel caso di “Sant’Angelo”, invece, i prelievi aggiuntivi del 27 aprile hanno confermato un’elevata concentrazione dei parametri microbiologici, pertanto in tale acqua di balneazione vige ancora il divieto di balneazione, dovuto presumibilmente a problemi legati alla condotta sottomarina e agli scarichi che insistono nel tratto di costa considerato.
Superamenti dei valori microbiologici, rientrati con i prelievi supplementari del 21 aprile, si sono registrati anche in provincia di Caserta nell’acqua, dichiarata “buona”, denominata “Pineta Sud” e in quella “eccellente”, denominata “La Pineta”, afferenti al Comune di Sessa Aurunca. Il tratto di mare “Pineta sud” è adiacente ad un’acqua di qualità “scarsa” ed è influenzato, con molta probabilità, dalla foce del Garigliano che riceve immissioni di acque reflue provenienti da reti fognarie urbane, alcune delle quali risultano servite da depuratore e altre sono invece sprovviste di trattamento. Più debole l’influenza del Garigliano per quanto attiene l’acqua “La Pineta”.
In provincia di Salerno le non conformità prestagionali hanno riguardato invece la costiera amalfitana con eccedenze dei valori limite di legge nel comune di Maiori (“Spiaggia Maiori 2”), acqua di qualità “buona”situata tra il porto di Maiori e la foce del fiume Reggina Mayor, e di Minori (tratto unico “Minori”), acqua che probabilmente risente dell’influenza della foce del fiume Reggina Minor. In entrambi i casi i prelievi aggiuntivi del 26 aprile hanno dato esiti conformi alla normativa vigente.
In sintesi, per tutti i casi citati i valori fuori limite riscontrati, tranne quelli registrati a “Sant’Angelo” di Serrara Fontana nell’isola di Ischia, sono poi rientrati a fine mese in esito ai prelievi supplementari successivi effettuati dal personale Arpac nei punti identificativi di ciascuna acqua di balneazione e in punti a distanza crescente da esso, pertanto le amministrazioni comunali di pertinenza hanno potuto revocare il provvedimento di divieto temporaneo alla balneazione emesso a seguito dei primi esiti sfavorevoli. Resta in divieto temporaneo di balneazione ad apertura stagione balneare quindi solo “Sant’Angelo” a Serrara Fontana nell’isola di Ischia.
Nel computo mensile sono da annoverarsi anche alcune difformità nei campioni prelevati in aggiunta a quelli “Routinari” (Punti di prelievo identificativi della specifica acqua posizionati nel massimo punto di affluenza dei bagnanti) e cioè nei punti definiti di “Studio” (PS) fissati laddove si prevede un rischio di inquinamento e dove quindi la balneazione è da ritenersi sconsigliata. Nello specifico tali casi riguardano il PS posizionato alla foce del canale Aurunco nell’acqua limitrofa “Nord macchine vecchie” a Sessa Aurunca, quello nell’acqua di Bacoli “Spiaggia Romana – Colonia vescovile”, il punto di troppo pieno di Coroglio di “Nisida” a Napoli, quello di “Lucrino” a Pozzuoli posto alla foce del lago omonimo, quello di “Torre San Marco” ad Agropoli e il punto studio di “Tenuta Spineta” a Battipaglia.
Sulla base dell’ispezione visiva per presenza di schiume rade a strie di colore marrone, sono stati effettuati campioni in emergenza in località “Spiaggia Molo di Ponente” nel Comune di Torre Annunziata e per colorazione anomala (bianca) dell’acqua di mare a “Cava di Pietra” nel Comune di Castellammare di Stabia. Gli esiti di detti campionamenti per quanto concerne i parametri microbiologici non hanno rilevato valori eccedenti i limite di legge; per la ricerca di parametri aggiuntivi quali idrocarburi, fitoplancton e tensioattivi, indicatori di contaminazione da scarichi civili, occorrono tempi di risposta più lunghi.
Come di consueto, tutti i risultati sono stati pubblicati, a cura dei referenti dipartimentali, in tempo reale sul portale agenziale, su quello del Ministero della Salute, sull’app “Arpac Balneazione” per dispositivi mobili e le notizie più salienti sul profilo Twitter dell’Arpa Campania.
Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it
2 pensieri su “Come sono andati in Campania i controlli prestagionali sulle acque di balneazione”