Riprodotto con successo nei laboratori di Roma dell’Ispra il metodo messo a punto dall’Appa Bolzano per ridurre l’incertezza nella taratura dei sistemi di misura di NO2. Nell’ambito della collaborazione tra strutture del Sistema nazionale SNPA e del continuo sviluppo di procedure e buone pratiche per il miglioramento degli standard qualitativi delle reti di monitoraggio, si è svolta questa prova innovativa per la verifica di un sistema di generazione dinamica di miscele di gas campione di biossido di azoto.
Il D.Lgs 155/2010 indica un valore limite orario per la protezione della salute umana di NO2 a 200 mg/mc e un limite annuo a 40 mg/mc: è ben noto che questo secondo limite viene superato frequentemente in alcune zone d’Italia. Per questo motivo, un sistema di generazione dinamico di gas campione in grado di coprire facilmente l’intervallo di misura tra i due limiti può essere utilmente impiegato per un miglioramento dei controlli di qualità sulla strumentazione di monitoraggio.
Questa nuova metodica potrà essere presa in considerazione in occasione della revisione delle norme europee che costituiscono gli standard tecnici dei metodi di misura dei singoli inquinanti, anche nell’ ottica della futura Direttiva dell’Unione che vedrà un abbassamento dei limiti, (e dunque delle maggiori criticità anche in termini di incertezza di misura) e verrà proposta nella nuova direttiva SNPA sulla qualità dell’aria.
Tale metodo (che si basa sulla trasformazione, sotto opportune condizioni, di NO in NO2, a seguito di reazione con quantità note di Ozono, tramite Gas Phase Titration) è stato messo a punto dall’esperto QA/QC del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione di APPA Bolzano Günther Kerschbaumer e riprodotto con successo presso il laboratorio ISPRA di Roma-Castel Romano.
La prova congiunta si è svolta tra l’analizzatore di riferimento di ISPRA per l’NO2 operante in base al metodo della Chemiluminescenza secondo la EN 14211:2012 e un analizzatore dell’APPA Bolzano a Spettrometria UV – CAPS certificato equivalente al metodo di riferimento.
I risultati di misura ottenuti dai due strumenti, precedentemente tarati in modo indipendente e con diversi standard, sono stati molto incoraggianti.
Ottima inoltre la corrispondenza tra l’Ozono prodotto dal diluitore dinamico ISPRA e misurato dal fotometro di riferimento, e il conseguente Biossido di Azoto contenuto nella miscela di gas campione generata, a conferma della contenuta incertezza del metodo.
L’utilizzo di tale metodo di prova può avere interessanti applicazioni sulle reti di monitoraggio qualità dell’aria e nelle attività di assicurazione e controllo qualità delle misure, tra cui:
- Disporre di uno standard di taratura per l’NO2 con un’incertezza inferiore a quanto raggiungibile con miscele di gas in pressione a concentrazione nota di NO2 o con flussaggio di tubi a permeazione certificati a temperatura controllata. (E’ noto che tali metodi presentano criticità quali la stabilità nel tempo del composto all’interno dei recipienti in pressione, fenomeni di passivazione sulle superfici a contatto, nonché, per quanto riguarda i tubi a permeazione, instabilità del flusso e della temperatura di controllo, rateo di permeazione non costante nel tempo).
- Affiancare all’ attuale prova di verifica dell’efficienza del convertitore di NO2 tramite semplice GPT come previsto dalla EN14211:2012 (in base alla quale non è determinata l’incertezza di tale prova), uno strumento per la verifica di taratura della misura di NO2 con una definita incertezza associata, così come avviene per gli altri inquinanti gassosi per i quali la direttiva UE indica i rispettivi metodi di riferimento.
- Verificare la taratura di NO ovvero – in caso si disponga di un analizzatore già tarato con uno standard di taratura NO – verificare la qualità dello standard utilizzato per la taratura con un’incertezza di misura contenuta
(a cura di Fabio Cadoni, Ispra)