Nel corso dell’incontro di settembre del Tavolo interregionale per l’implementazione del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (Pncar), è stato presentato un progetto pilota per la sorveglianza delle resistenze batteriche agli antibiotici nelle acque reflue e superficiali dell’Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia.
L’iniziativa è frutto della proficua collaborazione tra le Regioni Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia delle rispettive direzioni regionali salute, le relative Agenzie ambientali, e L’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
L’obiettivo è l’organizzazione di un sistema di sorveglianza integrato, coordinando le progettualità in campo sanitario, veterinario e ambientale, coerentemente con i principi stabiliti dal Tricycle Protocol della World Health Organization (WHO).
Il Tricycle Protocol è una concreta applicazione dell’approccio integrato Planetary Health, basato sulla collaborazione tra diverse discipline scientifiche con l’obiettivo di salvaguardare la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente, considerati tra loro connessi e interdipendenti.
Una filosofia che è anche alla base dell’attività del recentemente costituito Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps), che vede impegnati diversi soggetti istituzionali con l’obiettivo “di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici”.
In questo contesto gli attori in gioco hanno predisposto il primo progetto concreto di approfondimento, studio e valutazione dell’antibiotico resistenza mettendo a disposizione le loro competenze in termini di risorse umane e materiali per contribuire a contrastare la diffusione della resistenza antimicrobica (Amr), che nel 2022 è stata individuata dalla Commissione e dagli Stati membri dell’Unione Europea come una delle tre principali minacce sanitarie prioritarie.
La collaborazione tra Arpae Emilia-Romagna e Arpa Friuli Venezia Giulia, all’interno del Snpa, prevede l’esecuzione di campionamenti per la ricerca di antibiotici nelle acque reflue e nelle acque superficiali e più in generale nella ricerca dei farmaci, a cominciare dal monitoraggio ambientale delle molecole previste dalla Watch List, utilizzando la cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione con tecnologia Orbitrap presente presso il Laboratorio di Arpa FVG.
L’implementazione del nuovo progetto pilota sarà un’ulteriore opportunità per rafforzare la rete collaborativa tra le Istituzioni regionali e nazionali afferenti al Snpa e al Snps, mettendo in campo sinergie con l’obiettivo di proteggere la salute dei cittadini, degli animali e dell’ambiente.