La tempesta Ciarán, che nel mese di novembre ha provocato anche nel nostro paese vittime e distruzione è stato – ad ora – il più intenso evento meteorologico del 2023. Si è trattato di una tempesta che si è formata a seguito dello scontro tra masse d’aria fredde e calde nell’ovest dell’Atlantico.
Il ciclone si è approfondito rapidamente fino a raggiungere un minimo di pressione di ben 953 hPa, imperversato in buona parte dell’Europa, Italia compresa, con venti fino a 200 chilometri orari, mareggiate, piogge diffuse e temporali. Immediatamente dopo Ciarán (così denominata dal Met Office inglese) è arrivata un’altra tempesta, Domingos (denominata da Météo-France), che ha determinato scenari simili alla precedente e che ha colpito l’Europa e ltalia.
Come per gli Stati Uniti con gli uragani, anche in Europa esiste – seppur da meno tempo – un programma di denominazione delle tempeste che segue dei criteri ben precisi.
Storicamente in Europa dagli anni ’50 la Freie Universität di Berlino assegna nomi a tutte le alte e le basse pressioni, indipendentemente dalla severità dei fenomeni associato; un caso famoso è stata la devastante tempesta Vaia che ha causato la mareggiata storica sulla Liguria il 29/10/2018. Nel 2016 è nata una sperimentazione ideata congiuntamente dal Met Office britannico e dal Met Éireann irlandese che ha dimostrato come dare una denominazione univoca e ufficiale delle tempeste più significative renda più facile una comunicazione di massa più efficace nel caso di episodi di meteo estremo e aiuti anche la comunità scientifica nell’analisi a posteriori di tali eventi.
Visto il successo dell’iniziativa dal 2017 anche Météo-France, Aemet (Spagna) e IPMA (Portogallo) hanno introdotto un sistema analogo. La tempesta Alex che nel 2020 ha causato l’alluvione della Val Roia era stata appunto nominata da Météo-France.
In ambito europeo è nata quindi la necessità di un coordinamento tra tutti i servizi meteorologici per stabilire criteri omogenei per nominare le tempeste. L’Europa è stata divisa in 8 gruppi.
Nel nostro paese ad occuparsi dello storm naming è il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Dal 28 settembre 2021, l’Aeronautica Militare italiana nomina le tempeste più intense in coordinamento con i paesi del “Gruppo del Mediterraneo centrale”, formato da Arso meteo (Slovenia), Dhmz (Croazia), Yzmp (Macedonia del Nord), l’Ufficio Meteo dell’Aeroporto Internazionale di Malta e l’Ihms (Montenegro).
Una tempesta per ricevere un nome deve soddisfare i seguenti criteri:
- se nessun altro servizio meteorologico nazionale europeo ha già nominato la tempesta;
- se la tempesta è associata a un’area ciclonica con diametro tra qualche centinaio e qualche migliaio di chilometri;
- se la velocità del vento associata alla tempesta corrisponde al colore arancione-rosso di Meteoalarm, almeno forza 9 della Scala Beaufort per almeno circa 6 ore (almeno burrasca forte, maggiore o uguale a 41 nodi o 76 km/h)
- la prima nazione europea ad essere colpita dalla tempesta decide il nome.
Il primo settembre di ogni anno, ciascun gruppo pubblica la lista dei 20 nomi che assegnerà alle tempeste che lo colpiranno per primo fino al 31 agosto dell’anno successivo. I nomi vengono scelti secondo criteri precisi: favorire il ricordo delle origini e della cultura dei Paesi del gruppo, avere una buona diffusione in quei territori, essere brevi e per tutti facilmente pronunciabili.
Il primo evento dell’anno avrà un nome che inizia con la prima lettera dell’alfabeto per poi proseguire con le altre. Le tempeste sono denominate in ordine alfabetico evitando le lettere Q, U, X, Y o Z per conformarsi agli standard internazionali, anche se non sempre accade.