Domenica 18 febbraio sulla Liguria è tornata la caligo o nebbia marina da avvezione. Sul capoluogo è comparsa nel primo pomeriggio ma il fenomeno ha interessato buona parte del settore centrale, tra il Tigullio ed il ponente genovese, più marginalmente gli estremi della regione, ed in serata è stata “sostituita” dalle ampie velature che hanno interessato tutto il Nord-Ovest della Penisola. La caligo non è frequente, ma si manifesta in un periodo specifico dell’anno, tra la fine dell’inverno e l’esordio della primavera, creando un’atmosfera surreale in pochi minuti.
Essa si forma quando un flusso di aria più mite scorre sulla superficie marina che, in questo momento dell’anno raggiunge i valori minimi di temperatura (ieri la Boa di Capo Mele segnava una temperatura superficiale di 14,4 gradi); nei livelli più bassi – a stretto contatto con il mare – essa quindi si raffredda e se raggiunge la temperatura corrispondente al punto di rugiada (detto dew point, ovvero la temperatura alla quale occorre raffreddare, a pressione costante, una massa d’aria affinché raggiunga la condensazione), condensa rapidamente formando minuscole goccioline di acqua: si forma così la nebbia che viene poi sospinta fino alla costa dalle brezze di mare. L’effetto è simile alla formazione della condensa su un vetro freddo.
Questo fenomeno tipico della Liguria, preannuncia l’inizio della primavera; quest’anno però ha anticipato i tempi a causa dell’aria calda e dell’alta pressione che da diversi giorni sta interessando la regione.
Il grafico sotto riportato rappresenta la formazione della caligo.