Una rete complessa e ben gestita quella dei dati ambientali in Italia, che, oltre al lavoro di Ispra e delle Arpa/Appa, si alimenta del contributo di tanti soggetti istituzionali preposti alla raccolta, per poi confluire nel Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA) e nella più ampia rete Eionet (European Environment Information and Observation Network). Per la delegazione dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Eea) guidata dalla direttrice esecutiva Leena Ylä-Mononen, l’Italia fa un importante lavoro nella raccolta dei dati e può vantare un’eccellenza nel monitoraggio del territorio attraverso l’osservazione satellitare e in situ, particolarmente sul consumo di suolo. Interesse anche per il funzionamento del sistema di accesso ai dati stessi, delle piattaforme con cui questi vengono resi disponibili, come anche per le tecnologie impiegate in grandi progetti nazionali. EEA ed Ispra hanno firmato un memorandum of understanding per l’avvio di un programma di collaborazione sui servizi di monitoraggio del territorio di Copernicus.
Una buona raccolta e gestione delle informazioni ambientali è fondamentale per adottare decisioni politiche coerenti ed in grado di soddisfare le esigenze a tutti i livelli territoriali. Per questo i tre giorni di incontri e momenti di confronto che si sono svolti a Roma dall’8 al 10 ottobre con l’Agenzia europea dell’Ambiente, Ispra, le Arpa/Appa ed altri enti di ricerca sono stati fondamentali per ottimizzare la rete, conoscere meglio la situazione italiana, individuare eccellenze e sfide per il futuro. Nell’ottica di fornire i migliori strumenti alle grandi sfide ambientali che vive oggi l’Europa e l’intero globo.
“Senza dubbio stiamo vivendo nel tempo del cambiamento climatico e l’Italia, tra molti Paesi, ne sta sentendo in modo molto forte l’impatto già oggi” ha detto la direttrice dell’Eea Ylä-Mononen, rimarcando come il mutamento del clima, l’impatto sulle risorse idriche europee, la perdita di biodiversità e l’inquinamento diffuso siano tra le principali sfide del nostro continente.
Tematiche che sono anche al centro del mandato della nuova Commissione europea, come ricordato da Claudia Fusco della direzione ambiente dell’organo UE. “Ispra è uno degli stakeholders con cui la Commissaria dovrà dialogare costantemente per rendere possibile una corretta applicazione della normativa europea nei singoli paesi membri – ha proseguito Fusco – Il ricorso alla Corte di giustizia deve rimanere l’ultima ratio, vanno privilegiati gli strumenti di collaborazione per migliorare la qualità della vita dei cittadini europei”. La Commissione ha confermato per l’Italia l’apprezzamento, già espresso dall’Agenzia europea, per i significativi passi in avanti fatti nel contrasto alla perdita di suolo, al rafforzamento dell’economia circolare e al miglioramento nella gestione dei rifiuti.
C’è preoccupazione in Europa per la situazione delle risorse idriche. Anche in aree ricche di acque, come la Finlandia, paese d’origine della direttrice Ylä-Mononen, si registra una diminuzione in alcune stagioni dell’anno. “Come Eea stiamo per pubblicare un rapporto sullo stato delle risorse idriche e la cattiva notizia è che la salute delle acque in Europa non è per niente buona – ha dichiarato la direttrice dell’Agenzia europea nel corso dell’evento al Senato – continuiamo ad avere livelli d’inquinamento che ostacolano il raggiungimento di una migliore qualità delle acque”. Ad influire sulla scarsità, oltre ai mutamenti climatici, una complessa situazione legata alla manutenzione delle infrastrutture – ha aggiunto Stefano Laporta presidente di Ispra – e alla necessità di utilizzare questa risorsa in maniera più appropriata.
Non va abbassata la guardia neanche sui cambiamenti climatici. “Bisogna essere molto chiari: dobbiamo continuare a ridurre le emissioni di gas serra, non solo in Italia e nell`Unione europea ma a livello globale. Abbiamo ancora la possibilità di cogliere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, ma questa finestra di opportunità si chiuderà presto” – ha proseguito la direttrice Eea – L’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente di tutti. Dobbiamo quindi mettere in campo un`azione su più livelli, su tutti i settori impattati che devono agire urgentemente e in maniera seria”.
Elemento cardine per affrontare le questioni ambientali è la conoscenza scientifica e per il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin la visita in Italia della Eea è stata “l’occasione per condividere dati ambientali di qualità e in costante aggiornamento, correggere gli errori del passato e compiere quel salto di qualità necessario anche per prendere decisioni politiche e strategiche. Per questo motivo in Italia abbiamo colto l’occasione che il Pnrr ci ha offerto di rafforzare la salvaguardia e la conoscenza dell’ambiente, con progetti come Mer, che punta alla tutela e al ripristino dei nostri mari. Crediamo che la collaborazione a livello europeo sia cruciale e il nostro Paese continuerà a contribuire alla rete Eionet con le conoscenze scientifiche di chi fa della tutela dell’ambiente la sua missione quotidiana, e in questo l’Ispra e il Snpa svolgono un ruolo importante con le attività quotidiane di monitoraggio, controllo e valutazione”.
L’Agenzia europea dell’ambiente è un organo indipendente dell’Unione Europea con sede a Copenaghen. Tra i suoi compiti quello di informare i decisori politici e i cittadini sullo stato dell’ambiente in Europa, i cambiamenti climatici e la sostenibilità. Negli ultimi 30 anni, ha lavorato a livello europeo per creare e valutare la conoscenza scientifica, così da fornire strumenti per l’elaborazione delle politiche.
Ispra è uno dei partner chiave dell’Eea in Italia e Stefano Laporta, presidente di Ispra e Snpa è anche uno dei vicepresidenti del Management Board dell’Agenzia. La Eea lavora in partnership con la rete europea per l’ambiente (Eionet), un’efficiente struttura di reporting per i flussi di dati nazionali e internazionali presente in 38 paesi membri.