In questi giorni è in discussione la bozza di decreto legge “Misure urgenti per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde”, che al proprio interno contiene un capitolo dedicato alla “Riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.
A questo proposito il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato nel luglio del 2018 il primo “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli”, ai sensi dell’art. 68 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali).
Molti sussidi sono stati adottati nel nostro Paese in favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, ma alcuni di questi, seppure adottati con motivazioni degne e legittime, hanno effetti ambientali negativi.
Il Ministero, attraverso la sua Direzione generale per lo sviluppo sostenibile (DG-SVI) con il contributo scientifico del gruppo di Economia Ambientale della Sogesid s.p.a., ha provveduto alla redazione della prima edizione del Catalogo, che è stato trasmesso ufficialmente dal Ministro dell’Ambiente ai Presidenti del Consiglio e delle Camere nel febbraio 2017. Successivamente è stata redatta una seconda edizione, aggiornata e arricchita rispetto alla precedente.
Il 2° Catalogo identifica sussidi favorevoli stimati per il 2017 in 15,2 miliardi di € e i dannosi in 19,3 (quelli di incerta classificazione in 6,6).
Fra i dannosi, i sussidi alle fonti fossili sono stimati in 16,8. Tutti i sussidi alle fonti fossili devono ritenersi economicamente e ambientalmente inefficienti. Senza la loro rimozione diventerà estremamente difficile, se non impossibile, raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati come comunità globale a Parigi e all’ONU.
Riformare i sussidi favorevoli ed eliminare i sussidi dannosi resta nelle mani del potere politico, così come riutilizzare le risorse liberate.
Leggi il “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli”