L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente pubblicato un report sulla prima flash survey delle acque reflue in ingresso ai depuratori, riguardante la circolazione delle varianti di Sars-CoV-2 nella popolazione italiana.
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di fornire una “fotografia istantanea” della situazione della diffusione di possibili varianti del virus nelle regioni italiane in un preciso lasso temporale (4-12 luglio 2021).
La bassa circolazione del virus nel periodo di campionamento, corrispondente alla settimana in cui è stato raggiunto il numero minimo di soggetti infetti in Italia, ha consentito la caratterizzazione di un numero limitato di campioni positivi: la presenza di SARS-CoV-2 è stata rilevata nel 40,6% dei campioni.
Il report completo è disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
Questa prima flash survey è nata nell’ambito del progetto SARI, ovvero “Progetto di Sorveglianza Ambientale di SARS-CoV-2 attraverso i Reflui urbani in Italia: indicazioni sull’andamento epidemico e allerta precoce”.
Il progetto SARI, coordinato dall’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) e condiviso con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è stato avviato a luglio del 2020 ed ha coinvolto il Sistema delle Agenzie ambientali, le Asl, gli Izs, lew Università, diversi centri di ricerca e, attraverso Utilitalia, oltre 50 gestori del servizio idrico integrato.
Dal primo ottobre partirà il piano di sorveglianza nazionale, secondo le indicazioni della raccomandazione UE (2021/472 del 17 marzo 2021).
Nell’ambito di tale piano di sorveglianza sono previste delle flash survey a cadenza mensile, sempre con lo scopo di monitorare la circolazione delle varianti virali nella popolazione.