PM10: la situazione nel 2023

PM10: la situazione nel 2023

Il valore limite annuale, pari a 40 µg/m³, è stato rispettato in tutte le stazioni di misura, per la prima volta da quando si effettuano misurazioni di PM10 in Italia. Nei precedenti cinque anni, si era comunque verificato il sostanziale rispetto di tale limite su tutto il territorio nazionale, ma con qualche isolata eccezione.

PM10, 2023: medie annuali

valore limite annuale: 40 µg/m³
FONTE DEI DATI: SNPA, 2024 – ELABORAZIONE GRAFICA INTERATTIVA: ISPRA

Il valore limite giornaliero (50 µg/m³ come media giornaliera, da non superare più di 35 volte in un anno) è stato superato in 63 stazioni, pari all’11% dei casi.

In particolare, i superamenti (47 casi su 63) sono diffusi nell’area nord-nord est del bacino padano sia negli agglomerati che nelle zone pianeggianti suburbane e rurali. Diversamente da quanto accaduto negli ultimi anni, nella zona meridionale del bacino padano non si sono registrati superamenti del valore limite giornaliero.

Come noto nel bacino padano esistono condizioni meteoclimatiche e orografiche uniche, anche rispetto al contesto europeo, che favoriscono, in particolare nei mesi invernali, l’accumulo degli inquinanti in atmosfera e i processi chimico-fisici che determinano la formazione di particolato secondario.

Nel 2023 in alcune aree del nostro paese, ad esempio in Piemonte, si è verificata una riduzione dei giorni di nebbia e un aumento degli episodi di Foehn rispetto alla media degli ultimi vent’anni, che hanno contribuito a creare condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti. È stata anche evidenziata una ventosità superiore alla norma nel mese di febbraio nell’area lombarda (che può avere contribuito a ridurre gli episodi di accumulo anche in condizioni di scarsa precipitazione). Va anche sottolineato il fatto che nei mesi critici per gli eventi di stagnazione atmosferica si sono instaurate condizioni di dispersione degli inquinanti non omogenee all’interno della Pianura Padana, con sostanziali differenze tra l’area di nord ovest e l’area di nord est. A titolo esemplificativo, durante l’ultima parte di dicembre, l’ingresso incisivo del Foehn nell’area nord-occidentale non ha avuto effetti sull’area nord-orientale, dove è perdurata senza soluzione di continuità la situazione di stagnazione atmosferica che ha portato a diversi giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³, andando a influire pesantemente sul numero totale e quindi sul rispetto del valore limite.

Complessivamente, non è facile distinguere l’impatto della specificità meteorologica dell’anno rispetto al contributo dovuto alla riduzione delle emissioni.

Altre zone dove sono stati registrati superamenti diffusi del valore limite giornaliero sono localizzate nel Lazio, nella zona della Valle del Sacco (in provincia di Frosinone) e in porzione della conca a nord del Vesuvio.

Isolati superamenti si registrano inoltre in Friuli, nella zona di pianura in provincia di Pordenone; in Toscana nella zona della piana Lucchese; in Molise, nella zona della pianura Venafrana, in provincia di Isernia e in provincia di Brindisi. Alcune di queste zone sono caratterizzate da condizioni simili a quelle del bacino padano dal punto di vista orografico e climatico, sia pure con estensione territoriale molto inferiore, In altre zone, invece, i superamenti sono dovuti soprattutto all’emissione diretta da sorgenti locali.

I dati riportati in figura includono i giorni di superamento della soglia di 50 µg/m³ dovuti agli eventi di intrusione di polveri da regioni desertiche (quali ad esempio il Sahara). La Direttiva Europea sulla qualità dell’aria 2008/50/CE (recepita in Italia dal D.Lgs 155/2010) prevede la possibilità di dedurre tali giorni dal computo effettuato ai fini di valutare la violazione del valore limite giornaliero del PM10. Pertanto, in alcuni siti di monitoraggio, a seguito di questa decurtazione, il numero di superamenti potrebbe ridursi al di sotto del limite di legge. Di questo calcolo si terrà conto nelle successive elaborazioni e relazioni annuali delle ARPA/APPA che saranno pubblicate nei prossimi mesi.

PM10, 2023: giorni di superamento della soglia di 50 µg/m³

valore limite giornaliero: 50 µg/m³ da non superare più di 35 volte in un anno civile
FONTE DEI DATI: SNPA, 2024. ELABORAZIONE GRAFICA INTERATTIVA: ISPRA

Scarica i dati 2023 sul PM10 della rete di monitoraggio in Italia (Excel) (.CSV)
I dati riportati sono relativi al 2023, e sono stati elaborati dalle Arpa/Appa immediatamente alla fine dell’anno. Il processo di validazione dei dati consiste in step successivi e in alcuni casi non è ancora arrivato all’ultimo stadio. Inoltre i dati comprendono solo una parte di quelli ottenuti da punti di misura non automatici, che richiedono determinazioni di laboratorio, e quindi saranno disponibili nei prossimi mesi.
Nelle relazioni annuali regionali che verranno pubblicate a valle di questo iter, potranno apparire piccole difformità rispetto a quanto qui riportato, in particolare nei casi in cui saranno dedotti dai superamenti del PM10 quelli che possono essere attribuiti ad eventi di trasporto di sabbia desertica.

Rapporto “La qualità dell’aria in Italia” – edizione 2023 (periodo 2013-2022)

La qualità dell’aria in Italia nel 2023 – nota stampa

Il 2023 in breve

La qualità dell’aria in Italia nel 2023 – Introduzione
-> PM10: la situazione nel 2023
PM10: l’andamento tendenziale
PM2,5: la situazione nel 2023
PM2,5: l’andamento tendenziale
Biossido di azoto: la situazione nel 2023
Biossido di azoto: l’andamento tendenziale
Ozono: la situazione nel 2023
Ozono: l’andamento tendenziale
Le sfide per il futuro a medio-termine
Snpa e l’informazione sulla qualità dell’aria
Note metodologiche

Altre risorse

La qualità dell’aria in Italia nel 2022
Rapporto “La qualità dell’aria in Italia – edizione 2020”
Giornate di studio sulla caratterizzazione chimica del particolato atmosferico. Bologna 27-28 novembre 2023