PM10: la situazione nel 2024
Il valore limite annuale, pari a 40 μg/m³, è stato rispettato in tutte le stazioni di misura, con l’eccezione di un punto di misura a Palermo, verosimilmente a causa di fenomeni intensi di intrusione di sabbie desertiche e di attività di sfalcio meccanico nell’intorno della stazione. Nei precedenti cinque anni, si era comunque verificato il sostanziale rispetto di tale limite su tutto il territorio nazionale, con qualche isolata eccezione.
PM10, 2024: Medie annuali
Valore limite annuale: 40 μg/m³; valore limite in vigore dal 1 gennaio 2030: 20 μg/m³; valore guida Oms: 15 μg/m³. Fonte dei dati: Snpa, 2025. Elaborazione grafica interattiva: Ispra
Il valore limite giornaliero (50 μg/m³ come media giornaliera, da non superare più di 35 volte in un anno) è stato superato in 96 stazioni, pari al 17% dei casi.
In particolare, i superamenti (80 casi su 96) sono diffusi nell’area del bacino padano sia negli agglomerati che nelle zone pianeggianti suburbane e rurali.
Come noto nel bacino padano esistono condizioni meteoclimatiche e orografiche uniche, anche rispetto al contesto europeo, che favoriscono, in particolare nei mesi invernali, l’accumulo degli inquinanti in atmosfera e i processi chimico-fisici che determinano la formazione di particolato secondario.
Altre zone dove sono stati registrati superamenti diffusi del valore limite giornaliero sono localizzate in Lazio, nella zona della Valle del Sacco (in provincia di Frosinone); a Napoli e in alcuni comuni della pianura campana.
Isolati casi di violazione sono stati registrati anche nella zona della Piana Lucchese, a Terni, a Colleferro in provincia di Roma, nella pianura Venafrana (in provincia di Isernia), a Palermo e a Catania.
Alcune di queste zone sono caratterizzate da condizioni simili a quelle del bacino padano dal punto di vista orografico e climatico, sia pure con estensione territoriale molto inferiore. In altre zone, invece, i superamenti sono dovuti soprattutto all’emissione diretta da sorgenti locali.
I dati riportati in figura includono i giorni di superamento della soglia di 50 μg/m³ dovuti agli eventi di intrusione di polveri da regioni desertiche (quali ad esempio il Sahara). La Direttiva Europea sulla qualità dell’aria 2008/50/CE (recepita in Italia dal D.Lgs 155/2010) prevede la possibilità di dedurre tali giorni dal computo effettuato ai fini di valutare la violazione del valore limite giornaliero del PM10. Pertanto, in alcuni siti di monitoraggio, a seguito di questa decurtazione, il numero di superamenti potrebbe ridursi al di sotto del limite di legge. Di questo calcolo si terrà conto nelle successive elaborazioni e relazioni annuali delle Arpa/Appa che saranno pubblicate nei prossimi mesi.
PM10, 2024: giorni di superamento della soglia di 50 μg/m³
Valore limite giornaliero: 50 μg/m³ da non superare più di 35 volte in un anno civile;
valore limite giornaliero in vigore dal 1 gennaio 2030: 45 μg/m³ da non superare più di 18 volte in un anno civile;
valore guida Oms: 45 μg/m³ da non superare più di 3 volte in un anno civile.
Fonte dei dati: Snpa, 2025. Elaborazione grafica interattiva: Ispra
Scarica i dati sul PM10 della rete di monitoraggio in Italia (Excel, Csv)
I dati riportati sono relativi al 2024, e sono stati elaborati dalle ARPA/APPA immediatamente alla fine dell’anno. Il processo di validazione dei dati consiste in step successivi e in alcuni casi non è ancora arrivato all’ultimo stadio. Inoltre i dati comprendono solo una parte di quelli ottenuti da punti di misura non automatici, che richiedono determinazioni di laboratorio, e quindi saranno disponibili nei prossimi mesi.
Nelle relazioni annuali regionali che verranno pubblicate a valle di questo iter, potranno apparire piccole difformità rispetto a quanto qui riportato, in particolare nei casi in cui saranno dedotti dai superamenti del PM10 quelli che possono essere attribuiti ad eventi di trasporto di sabbia desertica.
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