Nel rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, i dati relativi all’applicazione della legge sugli ecoreati da parte delle Agenzie componenti il Snpa: nel 2017 hanno assegnato 1.692 prescrizioni, quasi 5 al giorno; circa 1000 di queste già ottemperate e ammesse al pagamento, incassando più di 3 milioni di euro.
Per la prima volta nel Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, presentato oggi a Roma a Palazzo Montecitorio alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, vengono citate le attività del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). In particolare, l’applicazione della legge 68 del 2015 sugli ecoreati assegna, come ricordato da Legambiente, al SNPA, in qualità di organo tecnico, il compito di guidare la certificazione delle prescrizioni per i reati contravvenzionali, compito cui il Sistema ha risposto positivamente: le Agenzie componenti il Sistema, nel 2017 hanno assegnato 1.692 prescrizioni, quasi 5 al giorno; circa 1000 di queste già ottemperate e ammesse al pagamento, incassando più di 3 milioni di euro.
“La fotografia degli illeciti ambientali presentata oggi da Legambiente”, ha dichiarato il Direttore generale dell’ISPRA Alessandro Bratti, intervenuto alla presentazione, “evidenzia la grande efficacia ed il funzionamento dell’azione della legge sugli ecoreati. SNPA, sin dalla sua istituzione, ha fatto dei controlli ambientali una delle sue principali missioni ed il fatto che un Rapporto così significativo come quello di Legambiente prenda atto del lavoro svolto dal SNPA nell’applicazione della legge 68, dimostra l’impronta positiva che il fare rete e sistema è in grado di conferire al Paese”.
Ecomafia 2018, i dati del rapporto di Legambiente
Tra le diverse attività del SNPA riportate nel dossier di Legambiente, vi sono quelle che riguardano la formazione per tutti gli operatori del settore, compresi i tecnici delle Agenzie Regionali e Provinciali per la protezione dell’ambiente; la Genetica Forense, a supporto delle indagini condotte dagli organi nazionali di controllo e mirate a limitare/identificare gli illeciti contro la fauna selvatica: da anni, infatti, l’Area detiene e implementa una banca dati, oramai di circa 15.000 campioni biologici CITES, collaborando da circa vent’anni con gli organi di controllo (Polizia, Carabinieri) nella risoluzione di casi di bracconaggio, furti, frodi alimentari e commercio illecito, applicando le conoscenze al contesto di interesse e fornendo elementi utili alla risoluzione dei casi. E’ stata inoltre ricordata l’attività dell’ISPRA nella gestione della sicurezza del registro italiano delle emissioni e delle quote di emissioni (ETS), per la prevenzione delle attività illegali attuate per mezzo del registro stesso, come la compravendita circolare dei certificati di emissione di CO2 (le c.d. Frodi carosello).
Legambiente, tra le proposte da avanzare al nuovo Governo, ha introdotto anche quella di completare l’iter di definizione dei decreti attuativi del Ministero dell’ambiente e della Presidenza del Consiglio dei Ministri per rendere pienamente operativa la legge 132 del 2016 che ha istituito il SNPA, nonché di dotare il Sistema di risorse per l’applicazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali (LEPTA).
La presentazione del Rapporto su WebCamera >