Nonostante gli sforzi compiuti a livello europeo, la quantità di rifiuti prodotti non è in diminuzione: ogni anno nell’Unione le attività economiche generano complessivamente 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti, equivalenti a 5 tonnellate pro capite, mentre nello stesso periodo ogni cittadino produce quasi mezza tonnellata di rifiuti urbani.
I rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (di seguito raee) continuano a costituire uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita nell’Unione Europea (UE), con un tasso annuale pari attualmente al 2%. Se pensiamo che di questa categoria di rifiuti fa parte una serie di prodotti elettrici e elettronici di uso comune sia per la casa che per il lavoro e che stiamo andando verso una digitalizzazione sempre più spinta della nostra società, possiamo capire che siamo di fronte ad una mole di rifiuti.
Il trend europeo è confermato anche a livello nazionale, dove, nel 2019, i Sistemi Collettivi hanno raccolto complessivamente 343.069 tonnellate di raee, sull’intero territorio nazionale, come indica il rapporto annuale del Centro di coordinamento. Rispetto all’anno precedente (2018) si è avuto un incremento di quasi 32.460 tonnellate, che corrisponde al 10,45% in più, con una raccolta media pro capite sul territorio nazionale che si attesta a 5,68 kg.
Guardando nello specifico in Toscana, invece, si sono raccolti nel 2019, più di 7 kg di raee a persona.
Se dobbiamo smaltire un apparecchio elettrico e elettronico (AEE) possiamo cercare il centro di raccolta più vicino, utilizzando l’App LIFE WEEE (disponibile per Android e iOS), realizzata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze, per aiutare i cittadini a gestire in modo corretto questi rifiuti.
Volgendo uno sguardo al mondo, la tendenza rimane la stessa, infatti, il Global E-waste Monitor (2020), nel 2019, ci dice che, a livello mondiale, sono stati prodotti circa 53,6 milioni di tonnellate di raee e stima che nel 2030 la quantità di rifiuti elettronici generati supererà i 74 milioni di tonnellate, questo significa che la quantità globale di rifiuti elettronici aumenta a un ritmo allarmante di quasi due milioni di tonnellate l’anno.
Con questi quantitativi riciclare diviene imprescindibile, non dimentichiamo che questi rifiuti contengono sostanze che possono risultare dannose per l’ambiente e per l’uomo, se gestite in modo non corretto. Al momento, le stime, che riguardano il riciclaggio di raee in Europa, ci dicono che meno del 40% dei rifiuti elettronici viene riciclato.
Per aumentare il riciclo dobbiamo spingere sulla raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuti, ricordiamo quindi che, oltre a conferire i RAEE nei centri di raccolta, è sempre possibile:
- lasciarli nei contenitori comunali dedicati alla raccolta differenziata di questo tipo di rifiuti
- consegnarli ai rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche al momento dell’acquisto, comprando un nuovo apparecchio possiamo chiedere il ritiro del vecchio (1 CONTRO 1)
- portare i RAEE presso i rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche con superficie dedicata superiore a 400 mq, in questo caso, anche senza effettuare un nuovo acquisto, abbiamo diritto al ritiro (1 CONTRO 0), purché l’apparecchio sia di dimensione massima di 25 cm sul lato più lungo.
Nei diversi paesi membri dell’Unione Europea (UE), le pratiche di riciclo, e di conseguenza i quantitativi di rifiuti destinati al riciclo, variano molto, ad esempio, in Croazia, nel 2017, sono stati riciclati più dell’80% di questa tipologia di rifiuti raccolti mentre a Malta la percentuale si è fermata poco sopra il 20%.
Riciclare consente di recuperare le sostanze contenute in molte apparecchiature elettriche e elettroniche, garantendo un minore depauperamento delle materie prime con un concreto vantaggio ambientale ma anche anche etico. Questi materiali, infatti, provengono da paesi dove, per lo più, non vengono rispettati i diritti umani e dove l’acquisto incauto, cioè non attento, di certi minerali rari può contribuire a finanziare guerre e conflitti, infatti, l’estrazione in molte zone è nelle mani dei cosiddetti “signori della guerra”.
Per questo l’Unione ha adottato una politica di importazione dei minerali rari molto simili a quella adottata per i diamanti grezzi, ovvero non possono entrare in Europa senza una certificazione di origine. Gli importatori di tungsteno, tantalio e altre sostanze rare, vengono obbligati ad effettuare controlli di “due diligence”, ovvero di buona condotta sui loro fornitori. Il regolamento che disciplina questa materia sarà pienamente in vigore a partire dal 2021.
Riciclando le materie contenute nei nostri dispositivi elettrici e elettronici si rafforza la dimensione circolare dell’economia, che è tra gli obiettivi principali che l’Europa vuole raggiungere nei prossimi decenni. Non è importante, però, solo il corretto riciclo, la strategia adottata nel Marzo del 2020, a livello europeo, punta a ridurre la perdita di valore che si verifica quando le apparecchiature elettriche e elettroniche, del tutto o in parte funzionanti, vengono eliminate perché non si possono riparare, il software non è più supportato o i materiali incorporati nei dispositivi non sono recuperati.
Particolare attenzione, quindi, sarà rivolta da parte dell’Europa al “diritto alla riparazione”, includendovi il diritto di aggiornare i software obsoleti, tema che sta a cuore a molti cittadini europei, circa due cittadini europei su tre vorrebbero poter utilizzare più a lungo i dispositivi digitali che possiedono purché le prestazioni non siano compromesse in modo significativo.
Per far fronte a queste sfide, la Commissione presenterà una “Iniziativa per un’elettronica circolare”. In linea con il nuovo quadro strategico in materia di prodotti sostenibili, l’iniziativa promuoverà l’allungamento della durata di vita dei prodotti, prevedendo che i prodotti elettronici e le TIC, compresi i telefoni cellulari, i tablet e i laptop siano prodotti secondo quanto indicato dalla direttiva sulla progettazione ecocompatibile, in modo che i dispositivi siano progettati per l’efficienza energetica, la durabilità, la riparabilità, il riciclaggio di qualità e il riutilizzo.