I dati del ministero dell’Ambiente sullo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia mostrano risultati incoraggianti sull’attuazione degli interventi. Occorre concentrare gli sforzi su cooperazione, rafforzamento del sistema dei controlli e risorse per siti orfani.
Dall’articolo pubblicato in Ecoscienza 4/2017
L’osservatorio privilegiato del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) consente di avere una visione generale sullo stato e sulle prospettive delle bonifiche dei siti contaminati a livello nazionale. Attualmente, nei 40 Siti di interesse nazionale (Sin) ricadono oltre 1.900 soggetti privati e 530 soggetti pubblici, per un totale di circa 1.500 procedimenti amministrativi aperti, la gestione dei quali è posta in capo al Mattm, che svolge quindi, pienamente, il ruolo di amministrazione attiva (figura 1).
Le aree a terra corrispondenti ai 40 SIN sono pari a 122.564 ha (tabella 1) ai quali vanno ad aggiungersi quelli corrispondenti alle aree marine ricomprese nella perimetrazione di numerosi siti.
Con riferimento allo stato di avanzamento dei procedimenti di messa in sicurezza e bonifica, in totale, dal 2000 al 31 maggio 2017, data dell’ultima rilevazione semestrale, risultano emanati 505 decreti (figura 2), dei quali
– 257 di approvazione di progetti di messa in sicurezza operativa/bonifica
– 190 di autorizzazione all’avvio di interventi di bonifica d’urgenza
– 30 di approvazione di progetti di dragaggio
– 1 di bonifica e reindustrializzazione ex art. 252bis Dlgs 152/2006 (Trieste-Servola)
– 12 di riperimetrazione di Siti di interesse nazionale ai sensi dell’art. 36bis Dl n. 83/2012
– 15 a conclusione del procedimento con Conferenza di servizi in modalità semplificata asincrona (art. 14bis della L 241/90 e successive modificazioni).
Complessivamente, al 31 luglio 2017 (figura 3) sono stati conclusi, per raggiungimento delle Concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) o delle Concentrazioni soglia di rischio (Csr) o con certificazione di avvenuta bonifica, procedimenti per aree corrispondenti a 6.225 ettari, con un incremento di 450 ettari rispetto al 2016.
A tale cifra si aggiungono le aree con procedimento concluso già escluse dal perimetro dei Sin per effetto di provvedimenti di riperimetrazione (ad es. ex Sin Laguna di Grado e Marano, ora Torviscosa, Bussi, Emarese, Sulcis-Iglesiente-Guspinese)… leggi l’articolo integrale (pdf)
Autrice: Laura D’Aprile – Divisione Bonifiche e risanamento
Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare