Un articolo di Cristiana Pulcinelli sulla rivista Micron, fa il punto sugli effetti per la salute dei cambiamenti climatici, a partire da uno speciale su questo argomento recentemente pubblicato dalla rivista PLOS Medicine.
Minaccia o opportunità? Se pensiamo a come definire il cambiamento climatico, il primo termine ci sembrerà sicuramente più adeguato, ma a volte cambiare prospettiva può far nascere delle sorprese. È quello che avviene leggendo un lungo speciale dedicato dalla rivista PLOS Medicine al tema dei rapporti tra la salute globale e il cambiamento del clima e che ha un titolo significativo: dalla teoria alla pratica.
Lo speciale prende spunto da un compleanno importante: trent’anni fa nasceva l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo di lavoro che doveva fornire al mondo politico le conoscenze scientifiche su quello che già in quel 1988 si stava profilando come una gatta da pelare per gli anni a venire: il cambiamento climatico. E, in effetti, l’IPCC in questi trent’anni ha realizzato cinque rapporti dettagliati sul tema. In ognuno di essi, tranne che nel primo, è presente un capitolo dedicato alla salute: si è capito presto che si trattava di un nodo importante del problema. Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca su quali siano gli effetti sulla salute del cambiamento climatico si è intensificata enormemente fornendo una conoscenza molto più approfondita dei rischi, tanto che oggi si può dire con PLOS Medicine: basta con le parole, passiamo ai fatti. In sostanza, sappiamo ormai molto, ma finora abbiamo fatto poco e niente: è ora di cambiare.
La stessa cosa, più o meno, sosteneva un lungo articolo uscito a febbraio scorso su un’altra importante rivista medica: The Lancet. L’articolo dava conto del primo rapporto stilato da Lancet Countdown, una collaborazione tra 24 istituzioni accademiche e organismi internazionali presenti in ogni continente per mettere fine a “25 anni di inerzia”. L’organismo è nato in seguito al lavoro svolto nel 2015 dalla Commissione su Salute e cambiamenti climatici voluta dalla stessa Lancet che, nel suo resoconto finale, tirava due conclusioni: 1) il cambiamento climatico prodotto dall’uomo rischia di farci perdere tutto quello che abbiamo guadagnato in salute pubblica negli ultimi 50 anni; 2) la risposta a questo problema può essere vista come la maggiore opportunità che ci presenta il XXI secolo per migliorare la salute in tutto il mondo.