Sono state recentemente inaugurate due mostre, a Napoli e Paestum, che esprimono lo stretto legame che ci può essere fra cultura ed ambiente.
Al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si tiene la mostra “Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”, prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione conla National Geographic Society e con la supervisione scientificadi Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana.
A Paestum, nel Museo Archeologico, c’è la mostra ‘Poseidonia città d’acqua. Archeologia e cambiamenti climatici’. Come ricorda il direttore del museo Gabriel Zuchtriegel è «…la prima mostra che integra il discorso sui cambiamenti climatici con una prospettiva storica e archeologica. L’obiettivo è di attirare l’attenzione su una storia caratterizzata dall’espansione imperialistica, dall’asservimento coloniale, da sostanziali e insostenibili cambiamenti ambientali e soprattutto dalla capacità delle società umane di comprendere modifiche impreviste, adattarsi e ricostruirsi».
Delle due iniziative se ne parla in un articolo apparso sulla rivista Micron.
La mostra è stata allestita in tre sale adiacenti al salone della Meridiana, nel grande edificio settecentesco del museo napoletano, che conserva una tra le più grandi raccolte di antichità romane ed egizie del mondo. Qui, in uno spazio narrativo appositamente realizzato,centinaia d’immagini di grandi maestri della fotografia, contenuti digitali e filmati del National Geographic, creano ambienti immersivi, arricchiti da esperienze sensoriali. Lungo questo percorso i visitatori scopriranno cause ed effetti del riscaldamento globale che minaccia gli equilibri naturali del pianeta e le nostre stesse vite e saranno spinti a diventare parte attiva di un’esperienza che, dall’emozione per le meraviglie della natura, porterà alla consapevolezza del problema, invitando all’azione.
La mostra di Napoli si sviluppa su un’area di 250m2 ed è suddivisa in tre momenti: esperienza, consapevolezza e azione. Nella prima sala i visitatori sono letteralmente avvolti da bellissime immagini della natura in tutto il suo splendore a cui, però, ben presto si contrappongono le immagini delle catastrofi dovute al cambiamento climatico. Il linguaggio adottato, le immagini, sfrutta la potenza del mezzo fotografico per enfatizzare l’evidenza scientifica dei dati.
Negli spazi espositivi si incontra anche un focus sull’inquinamento da plastiche e sugli incendi incontrollati dovuti al riscaldamento globale. Nella mostra c’è, poi, uno spazio dedicato alle breaking news ambientali, che fornisce aggiornamenti continui relativi alle principali notizie sui cambiamenti climatici in atto nel mondo.
Per maggiori dettagli vedi l’articolo su Micron.