Per svolgere i loro compiti, le cellule di tutti gli organismi complessi consumano ossigeno in grandi quantità. Alcuni gruppi di cellule staminali, tuttavia, prediligono concentrazioni di ossigeno ridotte per dividersi e differenziarsi.
Di questi gruppi fanno le staminali vegetali, come rivela uno studio pubblicato di recente su Nature e firmato da un team di ricercatori internazionali. Secondo le loro conclusioni, il meristema del germoglio apicale, la nicchia di cellule indifferenziate che dà origine a foglie, fiori e frutti, lavora normalmente in condizioni di ipossia, cioè a concentrazioni di ossigeno inferiori (circa un quarto) a quelle che si registrano nell’aria.
Francesco Licausi (professore associato all’Università di Pisa e affiliato al PlantLab della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) e il suo team hanno misurato per la prima volta la concentrazione di ossigeno in questa zona della pianta poco accessibile, che si trova alla base dei germogli, misura all’incirca cinquanta micrometri ed è composta da un centinaio di cellule ben nascoste sotto strati di foglie appena nate.
In un articolo su Micron, SaraMohammad Abdellatif illustra ampiamente i contenuti di questa ricerca, evidenziando come questa scoperta ha risvolti interessanti, perché la capacità delle staminali vegetali di funzionare in condizioni di ipossia potrebbe aiutare a selezionare varietà in grado di crescere normalmente in condizioni di stress ambientali (per esempio ad alte temperature) o di microgravità, condizioni nelle quali l’ossigeno a disposizione si riduce o il suo trasporto nei tessuti è ostacolato.