Il 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente ed è considerata la giornata più importante delle Nazioni Unite per incoraggiare la consapevolezza e l’azione a livello mondiale per la protezione del nostro ambiente. Per questo motivo AmbienteInforma esce eccezionalmente oggi.
La giornata mondiale dell’ambiente è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ogni anno l’ONU sceglie un tema particolarmente pressante e per il 2018 è stata individuata la lotta alla plastica monouso. Lo slogan scelto è Beat Plastic Pollution. If you can’t reuse it, refuse it.
L’idea di fondo è di istituire il “giorno della gente” per fare qualcosa per prendersi cura della Terra. Quel “qualcosa” può essere focalizzato localmente, a livello nazionale o globale; può essere un’azione di un solo individuo o coinvolgere una moltitudine di persone. Ognuno è libero di scegliere l’importante è agire.
Il tema scelto è forse uno dei più urgenti e preoccupanti degli ultimi anni e riguarda l’inquinamento dei mari e degli oceani, messi sempre più a dura prova dalla plastica. Come ha messo in evidenza l’Unep, ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici e questi non fanno che inquinare e distruggere tutti gli habitat sottomarini. L’acqua è una fonte di vita e in quanto tale deve essere trattata: il consumo di plastica non fa altro che devastare gli oceani e uccidere intere specie. Siamo tutti abituati ad utilizzare i sacchetti di plastica (che fortunatamente sono sempre più spesso sostituiti da quelli biodegradabili) ma non è solo questo il problema. Ogni minuto, nel mondo, viene acquistato 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata.
Faccio mio convintamente questo appello e mi adoprerò affinché venga assecondato.
Credo che il prezzo di acquisto degli oggetti in plastica mono uso sia troppo basso; dovrebbe invece tener conto del “costo sociale” che ha il loro abbandono, anche se attraverso il conferimento nelle isole ecologiche. Disincentivarne l’utilizzo potrebbe essere percorribile?
Infatti mentre i biodegradabili costano molto
Se si pagasse il costo completo della plastica, non solo la produzione, ma anche lo smaltimento, la pulizia della terra e del mare, ecc, la plastica mono uso non sarebbe fattibile. La nuova direttiva Europea che vieta molte plastiche monouso e che richiede che i costi di smaltimento degli strumenti da pesca (riportati a terra dai pescatori) ricadano sui produttori degli stessi, intende incentivare questa riduzione (https://ec.europa.eu/fisheries/new-proposal-will-tackle-marine-litter-and-%E2%80%9Cghost-fishing%E2%80%9D_en)
E inutile fare tante sceneggiate, fare vedere tanta plastica che galleggia sul mare e poi fare i buonisti, fare terrorismo psicologico, offendere in molti casi con violenza rifiutando confronti e pareri di esperti, fare polemiche medioevali che appartengono al passato, rifiutando a priori discussioni serie e approfondite sul grave problema dell’inquinamento per semplice ideologia politica o ideologie superate, al fine di strappare applausi dalle persone emotivamente fragili e impreparate dal punto di vista tecnico e scientifico, e alla fine inveire con presunzione contro chi propone l’unica soluzione al problema: quello di costruire termovalorizzatori ultramoderni che con pochissimo inquinamento, molto meno di quello provocato dai milioni di autoveicoli in circolo, riescono a eliminare le montagne di plastica e altri rifiuti non riciclabili, con la fantasiosa affermazione di risolvere il grave problema ambientale con la soluzione irrealizzabile di non produrre più rifiuti. Oltretutto producendo energia.