Si è tenuto ieri, 27 febbraio 2024, a Palermo, il Forum a conclusione della seconda edizione della piattaforma di lavoro promossa e gestita da The European House – Ambrosetti. I temi affrontati quest’anno sono stati lo sviluppo industriale e la tutela e valorizzazione ambientale, beneficiando del coinvolgimento diretto dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana e di ARPA Sicilia, in collaborazione con AdSP Mare di Sicilia Occidentale.
In quest’occasione sono state presentate e discusse le analisi sull’economia siciliana e le proposte per lo sviluppo della Regione a partire da alcune filiere strategiche.
La fotografia dell’Isola, da seconda economia del Sud Italia ad asset strategico sul fronte energetico
Il rapporto evidenzia che l’Isola, difatti, si conferma la seconda economia del Sud Italia, dietro alla Campania, con un contributo del 22,5% al PIL della macro-area nel 2022 e penultima a livello nazionale per PIL pro capite, con un valore di 18,1 mila Euro nel 2022 (rispetto ai 29,9 mila nella media italiana), ma le difficoltà del sistema economico regionale si riflettono anche nell’andamento del mercato del lavoro, in cui la Sicilia è all’ultimo posto per tasso di occupazione nel 2022, risultando significativamente al di sotto della media nazionale (42,6%, ovvero 17,5 punti percentuali in meno rispetto alla media italiana di 60,1%).
“In Sicilia persistono ancora alcune criticità strutturali per alcune dimensioni economiche e sociali, tra cui un basso PIL pro capite, una limitata apertura internazionale, un livello insufficiente di investimenti, un ridotto tasso di occupazione e una bassa partecipazione di donne e giovani nel mercato del lavoro – spiega Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti –. L’Act Tank Sicilia non vuole nascondere i problemi del territorio, ma suggerire un cambio di paradigma e tracciare linee di sviluppo e opportunità basate sui punti di forza e di eccellenza della Regione. Nell’Isola una delle aree che noi attenzioniamo è proprio quella dell’ambiente, della circolarità, del riuso e dell’energie rinnovabili. Un potenziale immenso. Già oggi, nell’eolico e nel solare abbiamo buone posizioni nella classifica nazionali, rispettivamente secondi e quinti, ma c’è ancora da esplorare. Pensiamo a vettori di opportunità nuovi come ad esempio l’idrogeno, pensiamo all’energia del moto ondoso, pensiamo all’energia ricavabile dal Wind offshore floating, cioè dalle piattaforme eoliche galleggianti. Inoltre ricordiamo che dobbiamo preservare le nostre risorse. E ricordiamo che nel territorio abbiamo uno dei centri di ricerca sulla biodiversità tra i più importanti d’Europa. Bisogna dare merito ad ARPA Sicilia e all’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente per il cambio di marcia che è in essere e per le iniziative importanti che si stanno sviluppando”.
La Sicilia vanta, difatti, un ampio e diversificato patrimonio paesaggistico-naturalistico. Nello specifico, la Regione conta: 2 siti naturali su 7 siti tutelati dall’UNESCO sul territorio, 1 Parco Nazionale, 7 Aree Marine Protette (1° posto in Italia per numerosità), 4 parchi naturali regionali (pari al 7,2% del territorio della Regione), 75 riserve naturali regionali (3% del territorio regionale), 245 siti della Rete Natura 2000, 93 geositi e 3 siti Ramsar. Grazie a questa ricca dotazione naturalistica, in Sicilia si registra un elevato tasso di biodiversità di specie. Inoltre, considerando l’intera superficie terrestre coperta da aree protette, la Sicilia è al 4° posto a livello nazionale, con un’estensione di 277.365 ettari (pari a circa l’11% della superficie regionale). Per poter valorizzare al meglio questi asset naturalistici e ambientali presenti sul territorio, la Sicilia è chiamata ad affrontare e gestire alcune sfide legate ad alcune fragilità strutturali, tra cui: siccità ed eventi climatici estremi, corretta gestione del ciclo idrico e del ciclo ambientale, tutela dell’ecosistema e gestione dei siti industriali.
Sul fronte energetico, la Sicilia rappresenta un asset per l’Italia e l’Europa, grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo (nonché una forte vicinanza al continente africano) e alla disponibilità sul territorio di fonti energetiche convenzionali e rinnovabili. La Sicilia ospita infatti importanti giacimenti di gas naturale e petrolio, essendo la seconda Regione italiana sia per produzione di olio greggio (pari al 7,8% del totale) che per produzione di gas naturale (pari al 10,3% del totale) ed è 2° in Italia per potenza eolica installata, pari al 17,9% del totale nazionale, con 912 impianti eolici sul territorio, per una potenza complessiva di 2.122,68 MW.
“I dati presentati mostrano chiaramente come la valorizzazione del patrimonio ambientale rappresenta una leva strategica per lo sviluppo della Sicilia. Un vero cambio di paradigma. Sviluppo economico e tutela e valorizzazione ambientale è quindi il binomio su cui vogliamo scommettere – dichiara l’Assessore del Territorio e dell’Ambiente Elena Pagana -. Non è più soltanto un qualcosa su cui riflettere, ma è una seria opportunità che dobbiamo saper cogliere, progettando e costruendo nel modo migliore possibile. Fondamentale è il ruolo di ARPA che svolge una funzione di controllo, di educazione ambientale, di supporto all’assessorato e alla macchina regionale nella sua interezza in questi temi importanti che toccano proprio con mano chiaramente il tema dell’ambiente, della tutela ambientale e anche la valorizzazione”.
“Con le imprese ci deve essere una reciproca collaborazione e sostegno – aggiunge Vincenzo Infantino, Direttore Generale di ARPA Sicilia -. Vi è un corso un processo di miglioramento del rapporto con esse, puntando sulla crescita delle competenze e sulla formazione. L’Agenzia, nel corso del 2023 ha fatto più di 1600 pareri in campo ambientale. Questo dato mostra che ARPA, quindi, Sì, è un controllore, ma assiste anche le imprese nel processo di miglioramento delle proprie attività nel rispetto della tutela dell’ambiente. Vorrei evidenziare, inoltre, che monitoraggio, ricerca e innovazione sono attività di punta dell’Agenzia e, per quanto siano eterogenee, sono inscindibili l’una dall’altra. ARPA, su questo fronte, ha costruito e fatto network in tempi non sospetti, anche a livello internazionale, e ora l’Agenzia lavora in progetti importanti, utilizzando finanziamenti europei, e con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder aiuterà a raggiungere degli obiettivi, come quelli dell’Agenda 2030, che sicuramente faranno bene all’ambiente e alla salute dei cittadini”.