Dall’analisi dei dati della Rete Italiana di Monitoraggio delle Agenzie, POLLnet, emerge che, per questo primo scorcio del 2018 vi è stato un netto anticipo delle fioriture delle piante allergeniche invernali che ha riguardato quasi tutta la penisola. Tale anticipo è risultato particolarmente evidente in alcune famiglie botaniche quali le Betulaceae, le Corylaceae e le Cupressaceae-Taxaceae con risvolti dal punto di vista sanitario per i soggetti allergici.
Dall’analisi dei dati della Rete Italiana di Monitoraggio delle Agenzie, POLLnet, emerge che, per questo primo scorcio del 2018 vi è stato un netto anticipo delle fioriture delle piante allergeniche tipiche della stagione invernale che ha riguardato in modo più o meno marcato quasi tutta la penisola.
POLLnet è una delle reti di monitoraggio del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Il suo campo di attività è il monitoraggio e lo studio, in tutti i suoi molteplici aspetti, della componente biologica del particolato aerodisperso presente in atmosfera, con particolare riferimento ai pollini e alle spore fungine.
E‘ proprio grazie al sistema di rete costituito dagli operatori delle Rete POLLnet che spesso vengono segnalati ed evidenziati spostamenti delle stagioni, anomalie delle fioriture, fenomeni di trasporto a distanza e quanto di interesse per monitorare le alterazioni apportate dai cambiamenti climatici nella biodiversità o più semplicemente le variazioni fenologiche dovute alle condizioni meteorologiche anomale di un particolare anno.
L’emissione anticipata del polline rilevata quest’anno è legata all’anomala stagione autunno-vernina, caratterizzata da un bimestre novembre-dicembre 2017 piuttosto rigido, che ha consentito alla piante di soddisfare il proprio fabbisogno in freddo, e da un mese di gennaio 2018 poco piovoso e con temperature decisamente sopra la media, che hanno favorito l’apertura dei fiori e l’emissione del polline in atmosfera.
Tale anticipo è risultato particolarmente evidente in alcune famiglie botaniche quali le Betulaceae con il genere Alnus, le Corylaceae con il genere Corylus e le Cupressaceae-Taxaceae, ma ha riguardato anche altre famiglie come le Ulmaceae, le Salicaceae con il genere Populus e le Euphorbiaceae che rivestono una minore importanza dal punto di vista allergologico.
Considerando i dati delle varie stazioni di monitoraggio analizzate in rappresentanza delle diverse situazioni regionali emerge come l’anticipo, rispetto ad una media pluriennale, sia variabile, da nullo o poco marcato nell’arco alpino, ai 20-30 giorni della Pianura Padana e del centro Italia, fino a due settimane al Sud.
Il dato più rilevante è stato nelle stazioni di Rimini e Ascoli Piceno per il nocciolo (30 giorni), nelle stazioni di Bologna e Rimini per il cipresso (30 giorni) e in quella di Pordenone ed Ascoli Piceno per l’ontano (25 giorni). Le figure 1-3 rappresentano la situazione delle fioriture in varie città italiane nei primi due mesi del 2018 per i tre taxa analizzati.
L’anticipo delle fioriture è concomitante ad un incremento della quantità di pollini in atmosfera rispetto al dato medio del mese di gennaio per effetto delle condizioni meteorologiche particolarmente miti e asciutte. Nel mese di febbraio, invece, è stato registrato in gran parte delle stazioni di monitoraggio un significativo arresto a seguito delle condizioni di maltempo e del sopraggiungere di temperature particolarmente rigide i cui effetti sulle fioriture saranno valutati in seguito.
Tale situazione ha naturalmente avuto un risvolto dal punto di vista delle manifestazioni allergiche che quest’anno si sono presentate con maggior anticipo e possono avere provocato sintomatologie più acute a seguito della maggior presenza di pollini almeno nel primo mese di gennaio.
A cura di Arpa Friuli Venezia Giulia, Arpa Sardegna e Arpa Umbria con la collaborazione di Arpa Calabria, Arpa Toscana, Arpa Marche, Arpa Emilia Romagna e Appa Bolzano.