Nell’ambiente in cui viviamo sono presenti numerose sorgenti di campi elettromagnetici: campi elettromagnetici a bassa frequenza, generati principalmente da elettrodotti e cabine di trasformazione, e campi elettromagnetici ad alta frequenza, prodotti da stazioni radio base per la telefonia mobile e impianti radiotelevisivi.
Si tratta, in ambedue i casi, di radiazioni non ionizzanti che sono molto meno energetiche delle radiazioni ionizzanti (radioattività) e non possiedono l’energia sufficiente per strappare elettroni agli atomi e alle molecole componenti la materia e gli esseri viventi.
“Sebbene noi tendiamo a focalizzare l’attenzione su tali sorgenti “esterne”, fa presente Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione di Appa Bolzano, “in realtà, anche tra le mura domestiche, utilizziamo quotidianamente apparecchiature elettriche ed elettroniche che – se accese – generano campi elettromagnetici, come ad esempio smartphone, modem WiFi, telefoni cordless, forni a microonde, piani cottura ad induzione e rasoi elettrici”.
È possibile ridurre la propria esposizione ai campi elettromagnetici generati da tali dispositivi?
Scopriamolo insieme nella trasmissione di Appa Bolzano: “Campi elettromagnetici: alcuni suggerimenti” (durata: 8:19”)
Breve clip video con solamente i consigli utili per quanto riguarda l’uso consapevole di smartphone e reti WiFi (durata: 2:19”)