Bilancio positivo per l’incontro tenutosi di recente tra esperti nel settore dei campi elettromagnetici di varie Arpa/Appa e specialisti di una delle maggiori ditte produttrici della strumentazione utilizzata per le misure sulle reti 4G basate su tecnologia LTE.
L’incontro, tenutosi il 14 settembre presso la sede dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano, aveva l’obiettivo di analizzare le funzionalità e le procedure di misura degli analizzatori di spettro portatili per rielaborarle e renderle in futuro più vicine alle reali necessità dell’impiego sul campo e più immediatamente fruibili. Le norme tecniche di riferimento per le reti 4G descrivono procedure di misura già di per sé piuttosto difficoltose da mettere in pratica, e gli strumenti di misura disponibili presentano spesso problemi sia nella configurazione, che nella corretta rilevazione dei parametri in gioco.
Già in occasione di un precedente incontro, tenutosi a Torino nel 2016, è apparso evidente a tutti i partecipanti quanto sia complesso effettuare misure del campo elettrico a radiofrequenza generato da stazioni radio base per telefonia cellulare con sistema LTE (Long Term Evolution). “Proprio in seguito a tale esperienza – afferma Marco Tienghi del Laboratorio di chimica fisica dell’Appa Bolzano – abbiamo contattato la casa produttrice degli analizzatori di spettro portatili in dotazione al reparto CEM per cercare di far luce sulle criticità riscontrate ed ottenere informazioni su alcuni dettagli di funzionamento del sistema di acquisizione, decodifica e misura dei segnali.”
Da questi contatti è nata l’iniziativa, tenutasi il 14 settembre a Bolzano, che ha visto la partecipazione da un lato dei tecnici di varie Agenzie ambientali che dispongono dello stesso tipo di strumentazione, e dall’altro del Product Manager della famiglia degli analizzatori portatili, di uno dei tecnici che ne guidano lo sviluppo e infine dello specialista di riferimento della filiale italiana del marchio.
In mattinata ha avuto luogo la presentazione degli ultimi sviluppi per quanto riguarda la strumentazione e i software a corredo, seguita da una discussione aperta in cui i tecnici delle varie Agenzie ambientali (collegati in videoconferenza) hanno presentato le proprie esperienze, i propri dubbi e le proprie richieste.
Il pomeriggio è stato dedicato alle sessioni di misure presso un sito molto particolare. Si tratta infatti del lastrico solare di un edificio esposto direttamente ai segnali LTE di tre diversi gestori, a distanza ravvicinata, in direzione di puntamento ed alla quota ideale per le misure: condizioni ottimali per mettere alla prova le capacità degli strumenti di identificare, decodificare e quantificare correttamente i segnali 4G.
Durante le misure, oltre ai problemi squisitamente tecnici legati al funzionamento ed all’uso dello strumento (dall’impostazione della misura, all’interpretazione dei valori indicati, al modo in cui questi vengono presentati), sono emersi anche problemi tipici, non tutti di natura tecnica, che gli esperti CEM delle Agenzie ambientali si ritrovano a dover affrontare e che in parte i produttori della strumentazione non avevano preso in considerazione. I rappresentanti del produttore della strumentazione hanno preso nota di tutto quanto emerso e si sono impegnati a tenerne conto per l’evoluzione del prodotto.
“Nel complesso – sottolinea Luca Verdi, direttore del Laboratorio di chimica fisica dell’Appa Bolzano – il bilancio della giornata può essere considerato molto positivo, dato che, in prospettiva, vi è anche la possibilità di aprire un canale diretto con i responsabili di sviluppo della strumentazione presso la ditta produttrice.”
Per informazioni puntuali sui temi trattati si può contattare Marco Tienghi (marco.tienghi@provincia.bz.it) del Laboratorio di chimica fisica dell’Appa Bolzano.