Appa Bolzano segue l’andamento dell’ozono in Alto Adige attraverso 13 stazioni di misura della qualità dell’aria presenti sul territorio provinciale. Sul sito dell’Agenzia ambiente sono disponibili online i valori orari giornalieri.
Sul sito web di Appa Bolzano sono consultabili i dati giornalieri e mensili delle concentrazioni di ozono, rilevate da 13 stazioni di misura. L’ozono (O3) è un gas che in natura si trova negli strati alti dell’atmosfera in concentrazioni rilevanti, dove protegge dalla radiazione ultravioletta, e negli strati bassi è presente in concentrazioni che dipendono dalle reazioni fotochimiche che coinvolgono inquinanti emessi sia dall’attività dell’uomo che da processi naturali. La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante.
Il monitoraggio dell’ozono da parte di Appa Bolzano è un servizio importante per la popolazione, perché, nel caso di superamenti della soglia d’informazione, i cittadini, prontamente informati, possono ridurre la propria esposizione a questo inquinante.
L’ozono, un inquinante tipicamente estivo
Le concentrazioni di ozono dipendono da diverse variabili metereologiche, come l’intensità della luce solare, la temperatura e il vento. L’ozono non è un inquinante primario, cioè non viene prodotto direttamente dall’attività umana, ma si crea in seguito a reazioni fotochimiche complesse, in presenza di ossidi di azoto, composti organici volatili catalizzate dal un forte irraggiamento solare e accelerate dalle elevate temperature “, spiega Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione di Appa Bolzano. Questo fenomeno si manifesta soprattutto da inizio giugno fino ad inizio settembre. In Alto Adige, concentrazioni di ozono molto elevate si registrano tutte le estati, soprattutto nella conca di Bolzano fino a Merano, in Bassa Atesina, sugli altipiani (Renon e Alpe di Siusi) e sui pendii circostanti.
I dati di quest’estate 2020
“Nell’estate 2020 – continua Luca Verdi – è stato rilevato fino ad oggi un solo episodio di superamento della soglia di informazione e precisamente nel mese di luglio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che in questi mesi estivi, in Alto Adige, sono stati pochi i giorni consecutivi di forte irraggiamento solare. Non è escluso che un’altra causa sia riconducibile al Covid-19 ed alla conseguente diminuzione degli inquinanti cosiddetti “precursori” (ossidi di azoto e composti organici volatili).
Cosa s’intende per “soglia di informazione”
Per soglia di informazione dell’ozono s’intende il livello (180 microgrammi/metro cubo) oltre il quale, in caso di esposizione di breve durata, sussiste un rischio per la salute umana per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione, ovvero bambini, anziani, donne in gravidanza, chi svolge attività fisica o lavorativa all’aperto. “Quando si supera la soglia d’informazione dell’ozono”, spiega ancora Luca Verdi, “è importante fornire indicazioni alla popolazione su come tutelarsi. Essendo un gas irritante, fortemente ossidante, in grado di provocare infiammazioni su tutto l’apparato respiratorio, si consiglia, soprattutto alle persone particolarmente sensibili e a rischio, come bambini, persone anziane e asmatiche, di evitare prolungate esposizioni all’aperto e ridurre al minimo attività fisiche affaticanti (passeggiate in bicicletta, attività sportive, ecc.) in particolare nelle ore del tardo pomeriggio e serali.” Valori di ozono superiori ai 240 microgrammi/metro cubo come massima media oraria fanno scattare la soglia di allarme, ovvero il livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana per la popolazione nel suo insieme in caso di esposizione anche di breve durata.
Recentemente è stato pubblicato un quadro nazionale sulla situazione dell’ozono monitorato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, attraverso una serie di articoli di AmbienteInforma.