In Alto Adige la qualità dell’aria nel 2022 registra valori del biossido di azoto (NO2) in netto miglioramento rispetto all’anno precedente con rispetto del limite annuale presso tutte le stazioni di misura. È questo il dato più significativo che emerge dalla valutazione annuale sulla qualità dell’aria effettuata dagli esperti di Appa Bolzano e presentata il 16 marzo scorso nell’ambito del Tavolo tecnico permanente per la qualità dell’aria assieme all’assessore provinciale all’ambiente, Giuliano Vettorato.
“I dati della qualità dell’aria riferiti al 2022 sono molto confortanti. Per la prima volta dall’inizio degli anni ’80, quando sono iniziate le misurazioni di biossido di azoto, il valore limite annuale di 40 microgrammi/m3 è stato rispettato presso tutte le stazioni di misura”, fa presente l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato. “Tuttavia, non possiamo abbassare la guardia. A noi sta a cuore la salute dei cittadini e pertanto è anche nostra intenzione allinearci il più possibile alle indicazioni contenute nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche a livello europea vi è in atto l’aggiornamento della direttiva sulla qualità dell’aria che porterà ad un probabile abbassamento del valore limite annuale per il biossido di azoto da 40 a 20 µg/m3 da rispettare entro il 2030. In attesa di avere un quadro di riferimento più definito è importante lavorare concretamente verso un’ulteriore riduzione delle emissioni di ossidi di azoto. Tutti noi possiamo contribuire scegliendo consapevolmente nella vita di tutti i giorni una mobilità più sostenibile”.
Biossido di azoto sotto il limite annuale
Il biossido di azoto (NO2) è un gas prodotto principalmente dalle emissioni dovute ai veicoli diesel e può rappresentare un rischio per la salute. “Nel 2022 il limite annuale per il biossido di azoto, fissato dalla normativa attuale a 40 microgrammi/m3, è stato rispettato presso tutte le stazioni di misura”, sottolinea Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione di Appa Bolzano. “Tale valore limite è stato superato purtroppo ancora in alcune zone urbane ben delimitate nell’ambito del cosiddetto effetto canyon urbano. Si tratta di una particolare situazione per cui gli inquinanti faticano a disperdersi in presenza di strade trafficate costeggiate da alti condomini”.
Dati in miglioramento per ricambio parco auto
Sebbene nel 2022 sia stato registrato un aumento significativo del traffico rispetto al 2021, raggiungendo i livelli pre-pandemici, non è stato rilevato un peggioramento dei dati della qualità dell’aria. “Uno dei motivi principali è sicuramente da ricondurre al fatto che negli ultimi tre anni sono stati immatricolati più veicoli elettrici, ibridi ed Euro 6 di nuova generazione che emettono molto meno ossidi di azoto (NOx) rispetto a quelli precedenti”, spiega Georg Pichler, direttore dell’Ufficio Aria e rumore di Appa Bolzano“.
Polveri sottili stabili e sotto i limiti annuali
Le polveri fini (PM10 e PM2,5) sono di origine in parte naturale in parte antropica (riscaldamento, industrie, traffico, fenomeni di attrito su strada, ecc.). “La situazione in Alto Adige nel 2022 è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2021”, spiega ancora Luca Verdi. “Vengono ampiamente rispettati i limiti imposti dalle norme europee in termini di medie annuali (limite 40 per il PM10, limite 20 per il PM2,5).
Ancora criticità per il benzo[a]pirene nelle zone rurali
“Anche nel 2022 si registra per il benzo[a]pirene il superamento del valore obiettivo fissato dalla normativa europea e nazionale presso la stazione di misura di Laces in val Venosta, sebbene la concentrazione sia in leggero calo rispetto al 2021”, fa presente Luca Verdi. “Il benzo[a]pirene è una componente cancerogena delle polveri sottili che deriva da una combustione incompleta del legno, ad esempio nel caso dei piccoli impianti a legna come stufe e caminetti alimentati manualmente, ed è quindi presente soprattutto nelle aree rurali”.
Tutti i dati riferiti alla qualità dell’aria sono online sul sito web di Appa Bolzano.
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