In Alto Adige la sfida da affrontare per migliorare la qualità dell’aria è la riduzione del biossido di azoto (NO2) causato dal traffico, soprattutto dai veicoli con motore diesel. Video su YouTube dell’Appa Bolzano.
A differenza di quanto accade nelle regioni del Nord Italia, ancora purtroppo interessate da valori di PM10 sopra i valori limite, in Alto Adige, come in molte altre città europee, il problema da affrontare per migliorare la qualità dell’aria è il biossido di azoto NO2 che in alcune situazioni ben specifiche, risulta avere concentrazioni superiori al valore limite annuale per la tutela della salute.
La Giunta provinciale di Bolzano ha approvato di recente il Programma
NO2 2018-2023 con il quale si mettono in campo misure efficaci per ridurre le concentrazioni di NO2 provocate dal traffico, soprattutto dai veicoli con motore a diesel, nei principali centri urbani altoatesini, Bolzano, Merano, Bressanone, Laives. Con il programma approvato si intendono raggiungere i seguenti obiettivi: riduzione del 10% delle concentrazioni di NO2 entro il 2020 e garantire il rispetto del valore limite entro il 2023.
Il programma NO2 2018-2023 punta in modo deciso su misure strutturali per ridurre il traffico automobilistico, che è la fonte principale delle emissioni di ossidi di azoto NOx che generano alti livelli di NO2. In particolare, si vogliono incentivare tutte le forme di mobilità sostenibile, dalla mobilità ciclistica a quella elettrica, dai trasporti pubblici alla gestione “intelligente” dei flussi veicolari. In questo programma è pertanto anche previsto l’impegno dei Comuni, che sono pertanto chiamati a implementare misure strutturali per la mobilità sostenibile introducendo misure efficaci di riduzione del traffico motorizzato nei loro piani di gestione della mobilità.
Qualora queste misure non fossero sufficienti a raggiungere gli obiettivi del Programma NO2, i Comuni possono ricorrere a provvedimenti di limitazione della circolazione. Ricerche sul campo hanno evidenziato che le autovetture diesel emettono una quantità molto maggiore di ossidi di azoto rispetto alle autovetture a benzina. Ad esempio, un’auto Euro 5 diesel emette 27 volte di più NOx rispetto ad un’auto Euro 5 benzina. Ciò vale in particolare per le auto di classe Euro 3 o superiore compresa la Euro 6 di prima generazione.
I criteri prevedono il progressivo coinvolgimento di determinate categorie di veicoli, sempre qualora non venissero raggiunti gli obbiettivi di qualità previsti. Dal 2019 potranno essere interessate le autovetture diesel fino all’Euro 3, nel 2021 quelle Euro 4, per giungere al 2023 quando potranno essere interessate le autovetture diesel Euro 5.
La Provincia autonoma di Bolzano prosegue, dunque, il forte impegno intrapreso da anni per fronteggiare l’inquinamento atmosferico e per garantire aria pulita a tutti. Un percorso iniziato con l’emanazione del piano aria, con le misure di successo per l’abbattimento del PM10 la riduzione degli impianti termici in molti paesi grazie alla centralizzazione della produzione di calore, l’istituzione di un tavolo tecnico con il Ministero per elaborare misure per l’A22, il Progetto BrennerLEC e – non per ultimo – il Programma NO2 2018-2023.
Fortemente impegnata è anche Appa Bolzano, che monitora in continuo la qualità dell’aria su tutto il territorio della provincia di Bolzano. Per questo scopo è funzionante una rete di misurazione su tutto il territorio basata su strumentazione convenzionale, alla quale si aggiungono altri punti di misura basati su sensori passivi con tecnologie particolarmente innovative.
Anche i cittadini possono collaborare attivamente per un’aria pulita assumendo da subito nel loro quotidiano comportamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente come lasciare a casa l’auto e utilizzare di più i mezzi pubblici, assumere modelli di mobilità più sostenibile, andando a piedi o in bicicletta o utilizzando mezzi a trazione elettrica.
Ulteriori informazioni sono consultabili sul sito web dell’Appa Bolzano al link “Missione aria pulita“.