Presentati i dati della qualità dell’aria in Alto Adige relativi all’anno 2018. Rispetto all’anno precedente le concentrazioni di NO2 sono leggermente scese grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche. Necessari interventi per una mobilità più sostenibile.
Nel corso del 2018 la qualità dell’aria in Alto Adige è leggermente migliorata rispetto all’anno precedente grazie al verificarsi di condizioni meteorologiche che favoriscono la dispersione degli inquinanti (vento, temperatura, precipitazioni).
Biossido di azoto (NO2)
Nonostante un leggero calo delle concentrazioni, rimane la criticità rispetto alle elevate concentrazioni di NO2 , soprattutto in corrispondenza di zone esposte al traffico, fonte principale di queste emissioni. “Presso le stazioni di misura di piazza Adriano e via Claudia Augusta a Bolzano il limite annuale di 40 microgrammi/m3 viene rispettato, mentre assistiamo a superamenti nella fascia attorno all’autostrada e soprattutto in ambito urbano”, ha riferito Luca Verdi, direttore del Laboratorio analisi aria e radioprotezione dell’Appa Bolzano. Qui, oltre al traffico, ha un ruolo determinante la configurazione degli edifici lungo alcune strade cittadine, come ad esempio via Roma a Bolzano o via Rezia a Merano. “La cosiddetta geometria a canyon”, ha spiegato Verdi, “tende a concentrare gli inquinanti confinandoli negli strati più bassi dell’atmosfera facendo così aumentare le concentrazioni di NO2 e ostacolando di conseguenza la diluizione dei gas”. Diverse misure confermano che in questi casi abbiamo degli evidenti superamenti del limite annuale per l’NO2 a Bolzano, Merano e a Bressanone.
Situazione degli altri inquinanti
- polveri sottili PM10 media annuale: in tutte le stazioni di misura vengono rispettati sia il valore limite UE (40 microgrammi/m3), che il valore guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) (20 microgrammi/m3)
- polveri sottili PM2,5 media annuale: in tutte le stazioni di misura viene rispettato il valore limite UE (25 microgrammi/m3 )
- idrocarburi policiclici aromatici (IPA) media annuale: tendenziale miglioramento, anche nelle zone rurali dove è più diffuso il riscaldamento a legna e dove viene superato il valore obiettivo UE (1 nanogrammo/m3 ). Polveri fini e IPA sono inquinanti prodotti in massima parte dai piccoli impianti a legna. La gestione della combustione in questi impianti è il fattore fondamentale (“Come accendere il fuoco nella stufa, video con consigli pratici“)
- ozono (inquinante estivo): nel 2018 non si sono registrati superamenti della soglia di informazione alla popolazione.
Tutti i dati del monitoraggio sono disponibili in tempo reale on-line sul sito web dell’Appa Bolzano.
Programma NO2 2018-2023
Insieme ai Comuni, alle categorie economiche ed alle associazioni ambientaliste, l’Appa Bolzano ha elaborato il Programma NO2 2018-2023. Con l’adozione di tale programma sono stati creati i presupposti per adottare misure volte a ridurre le concentrazioni di biossido di azoto del 10% entro il 2020 e garantire entro il 2023 il rispetto del valore limite annuale fissato dalla UE di 40 microgrammi al metro cubo. l programma NO2 2018-2023 punta in modo deciso su misure strutturali per ridurre il traffico automobilistico, che è la fonte principale delle emissioni di ossidi di azoto NOx che generano alti livelli di NO2. In particolare, si vogliono incentivare tutte le forme di mobilità sostenibile, dalla mobilità ciclistica a quella elettrica, dai trasporti pubblici alla gestione “intelligente” dei flussi veicolari. In questo programma è pertanto anche previsto l’impegno dei Comuni altoatesini, che sono pertanto chiamati a implementare misure strutturali per la mobilità sostenibile introducendo misure efficaci di riduzione del traffico motorizzato nei loro piani di gestione della mobilità (per approfondire: “Missione aria pulita”).