Nella giornata di martedì, 15 novembre, il ministro ha partecipato al consueto incontro con le associazioni e il mondo della società civile italiana. L’incontro è promosso dalla delegazione italiana in occasione di ogni COP e rappresenta un prezioso momento di confronto sull’andamento dei negoziati e sul ruolo che sta giocando l’Italia e nel quale emergono anche importanti riflessioni sull’impegno per il clima a livello nazionale.
La delegazione trentina era presente con il climatologo Roberto Barbiero di APPA Trento e i giovani Jessica Cuel, Federica Dossi, Marzio Fait, Emanuele Rippa e Emiliano Campisi selezionati nell’ambito di un progetto promosso da APPA Trento e gestito dall’Associazione Viracao&Jangada e in collaborazione con il Centro Europeo Jean Monnet dell’Università degli Studi di Trento. Un progetto che consente ai ragazzi di partecipare all’esperienza di Agenzia di Stampa Giovanile attraverso forme di restituzione di giornalismo partecipativo in collaborazione con altre esperienze di giovani in particolare in Brasile e Colombia. Presenti all’incontro con il Ministro anche altre associazioni oltre alla delegazione della Camera dei deputati e l’Inviato speciale per il clima del Governo, Alessandro Modiano.
Il ministro ha aperto l’incontro sottolineando l’impegno dell’Italia nelle negoziazioni in linea con l’Unione Europea sia per quanto riguarda la mitigazione, cioè la riduzione delle emissioni di gas serra, sia per l’adattamento, cioè le misure per ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici. L’Unione Europea ha tra l’altro annunciato, tramite le parole del Vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans in conferenza stampa nello stesso pomeriggio, l’incremento dal 55 al 57% dell’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il Ministro non ha nascosto le difficoltà dei negoziati specie per quanto riguarda la problematica dei finanziamenti per l’adattamento che vede divisi i Paesi occidentali e i Paesi in via di sviluppo. L’Italia, ha annunciato il Ministro, ha firmato un’intesa con alcuni Paesi caraibici sulla scia del rafforzamento dell’impegno di cooperazione internazionale sul tema del clima.
Le associazioni presenti hanno poi posto diverse domande e raccomandazioni rispetto alla necessità del rafforzamento dell’azione italiana alla COP e dell’UE a garanzia di un testo conclusivo soddisfacente rispetto alle urgenze a cui si deve rispondere.
La delegazione trentina ha suggerito al ministro l’importanza di garantire processi partecipativi e di coinvolgimento reale dei giovani nel necessario processo di aggiornamento di due strumenti strategici dell’azione per il clima: il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che entro l’estate prossima dovrà allinearsi ai più ambiziosi obiettivi europei, e il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) non ancora formalmente approvato. I ragazzi stessi, come è stato illustrato al Ministro, saranno protagonisti al ritorno in Trentino di processi partecipativi territoriali che vedranno coinvolti i giovani nella collaborazione alla stesura della Strategia Provinciale di Mitigazione e Adattamento ai cambiamenti climatici come previsto dal programma di lavoro Trentino Clima 2021-2023 approvato dalla Giunta provinciale. Il ministro ha particolarmente apprezzato questo sollecito assicurando la sua intenzione di garantire processi partecipativi e di confronto nelle future azioni governative.
L’attenzione verso i processi partecipativi si è concretizzata nella mattinata di mercoledì grazie all’appuntamento in diretta via Facebook dagli spazi della COP27 rivolto agli studenti delle scuole trentine e italiane. Si sono collegati più di un centinaio di classi appartenenti a 26 istituti di 16 città italiane dal Trentino e fino alla Sicilia per un totale di circa 1800 studenti. I ragazzi, dalle primarie alle secondarie, si sono confrontati con la delegazione trentina insieme a Jacopo Bencini di Italian Climate Network e alla scrittrice e attivista trentina Sara Segantin presente in Egitto come inviata della RAI. Un’ora di incontro in cui i ragazzi sono stati accompagnati nel mondo della COP e del problema della crisi climatica. Hanno posto numerose domande ai relatori che indicano tutta la loro preoccupazione rispetto al futuro che li riguarda.
L’appuntamento con le scuole alla COP continua a crescere nella dimensione dei suoi partecipanti ed è un momento particolarmente atteso da insegnanti e ragazzi poiché li aiuta a comprendere la complessità della tematica dei cambiamenti climatici ma anche a sentirsi protagonisti di un evento di tale importanza.