Il Quinto aggiornamento del Piano, elaborato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia Autonoma di Trento, analizza la situazione attuale, evidenzia le principali criticità, gli adeguamenti alle direttive europee in particolare sulla “economia circolare” e alla normativa nazionale, necessari anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti UE e indica le azioni o gli interventi da implementare in particolare nella gestione dei rifiuti urbani.
Rispetto alla proposta di piano adottata in via preliminare, sono state apportate alcune modifiche per accettare parte delle 52 osservazioni pubbliche pervenute. Tutte le osservazioni sono state analizzate ed il loro riscontro è riportato nel documento di “dichiarazione di sintesi”.
Per i prossimi sei anni, gli obiettivi che si propone il Piano sono i seguenti:
- riduzione del 2% della produzione attuale pro-capite sia del rifiuto indifferenziato che totale;
- aumento della raccolta differenziata al 78% entro il 2023 e 80% entro il 2028;
- miglioramento della qualità della raccolta differenziata ed incentivazione di nuove forme di recupero di materia;
- perseguimento dell’obiettivo di autosufficienza territoriale anche tramite le linee del Programma Nazionale di Gestione rifiuti;
- monitoraggio trasparente dell’andamento della gestione dei rifiuti urbani tramite opportuni indicatori;
- ottimizzazione territoriale della raccolta dei rifiuti urbani;
- individuazione del sistema impiantistico più idoneo per il territorio provinciale.
Infine, sulla base della collaborazione fra Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, Università di Trento e FBK, il Quinto aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti definisce e consolida i possibili scenari a breve e medio termine nella gestione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti dal nostro territorio, riportati nell’allegato 4 del Piano. Resta fermo il termine del 31 dicembre 2022 per l’adozione di una integrazione al Piano che riporterà le valutazioni dal punto di vista tecnico, energetico ed economico sulla necessità o meno di realizzare un impianto provinciale di recupero energetico.