Le misure restrittive introdotte ad inizio mese per diverse attività produttive e per la circolazione del traffico hanno inevitabilmente fatto registrare una generale riduzione delle emissioni di inquinanti nell’aria, soprattutto per quel che riguarda il biossido di azoto (NO2). Questo inquinante viene prodotto da tutti i processi di combustione, compresi quelli derivanti dal traffico veicolare, e fra i vari inquinanti è quello che più rapidamente risponde alle variazioni delle emissioni. L’ultimo inventario provinciale delle emissioni attribuisce al traffico stradale circa il 60% delle emissioni di ossidi di azoto in Trentino e per questo il suo sostanziale azzeramento nella seconda metà del mese ne ha consentito un’evidente diminuzione delle concentrazioni, con il conseguente positivo miglioramento della qualità dell’aria.
Tuttavia, è bene precisare che l’andamento temporale dei dati di inquinamento atmosferico è normalmente influenzato anche dalla variabilità delle condizioni meteorologiche e quindi ci possono essere delle variazioni in diminuzione, ma anche in aumento, dovute principalmente a queste variabili e non alla modifica della quantità delle emissioni.
Questo è più marcatamente visibile per le concentrazioni di polveri sottili che, oltre ad essere un inquinante meno reattivo alle variazioni di emissioni e strettamente legato ai riscaldamenti domestici ancora in funzione in questo periodo, è caratterizzato da fenomeni di trasporto di polveri di natura non solo antropica ma anche di origine naturale o di formazione secondaria. Queste condizioni vanno a spiegare gli eventi di picco delle concentrazioni di PM10 che si sono verificati in maniera diffusa su tutto il territorio trentino e che sono alternati a periodi di rimescolamento atmosferico (grazie alla presenza di aria e precipitazioni) durante i quali le concentrazioni sono calate visibilmente.
Di particolare rilevanza è l’evento di superamento verificatosi nel fine settimana del 28-29 marzo nonostante il blocco generale delle attività antropiche per Coronavirus protratto da giorni; tale evento è stato registrato anche in altre regioni del Nord Italia ed è stato generato dal trasporto a grande scala di masse d’aria cariche di polveri provenienti dalle zone desertiche del Caucaso.
Pur in presenza di questi superamenti di polveri sottili dovuti alle particolari condizioni meteorologiche e di trasporto di inquinanti da sud e da est, è da sottolineare che questo periodo storico del tutto singolare registra una generale diminuzione dell’inquinamento atmosferico per tutti gli inquinanti monitorati, con effetti positivi sulla qualità dell’aria.
Report mensile completo: http://www.appa.provincia.tn.it/binary/pat_appa_restyle/rapporti_mensili_aria/Comunicato_QA_2020_03.1586159725.pdf