Un occhio vigile sul comprensorio lucano interessato dal giacimento petrolifero più grande d’Europa su terraferma per rispondere alla richiesta di salvaguardia dell’ambiente e della salute proveniente da tutti i cittadini del comprensorio lucano.
Rappresenta questo l’apertura del presidio fisso dell’Arpa Basilicata a Viggiano, comune del potentino dove insiste l’attività produttiva dell’Eni.
Taglio del nastro alle 10.30 alla presenza del direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci, del sindaco del comune di Viggiano Amedeo Cicala, del presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, dell’assessore regionale “Ambiente e Energia” Gianni Rosa e dei sindaci e amministratori dell’area.
Il ritmo di produzione del Centro Olio, è stato detto durante la cerimonia, sarà accompagnato da un controllo più diretto e costante delle emissioni in modo da fornire risposte immediate alle esigenze della comunità.
Si tratta di una giornata storica per tutta la Val d’Agri: la presenza dell’Arpab sul territorio evidenzia visivamente il presidio per la tutela ambientale in una zona interessata dall’impianto di estrazione petrolifera.
“L’apertura del presidio fisso a Viggiano era un impegno che avevo assunto con i sindaci della Val d’Agri non appena l’Arpab avesse concluso le procedure concorsuali – ha dichiarato il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci – e oggi la presenza del presidio fisso si è concretizzata”.
“Insieme all’ispezione integrata Eni, al ‘punto zero’ acustico e all’imminente realizzazione dello studio sui valori di fondo l’inaugurazione della sede dimostra l’attenzione che questa Direzione Generale ha nei confronti della Val d’Agri e sugli impatti ambientali dello stabilimento Eni. Nessuna di queste cose era mai stata fatta prima d’ora – ha continuato il vertice dell’Arpab – già da oggi sono qui operativi alcuni tecnici dell’Agenzia; nelle prossime settimane doteremo la struttura di un laboratorio e di un mezzo mobile dedicati esclusivamente al monitoraggio ambientale intorno al Centro Olio Val d’Agri”.