Qualità dell’aria e agenti fisici, oltre a epidemiologia e sorveglianza sanitaria, cultura partecipata della cura preventiva, big data e condivisione dei dati: questi alcuni degli argomenti approfonditi nel kick off meeting del progetto Lucas (Lucani Ambiente e Salute), l’incontro sul progetto di studio integrato per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute della comunità locale, illustrati il 17 e 18 luglio scorsi a Matera dal core group del progetto di cui fa parte anche l’Arpab.
Il progetto Lucas, promosso dalla Regione Basilicata, è uno studio completo e integrato che vede coinvolte più istituzioni in azioni mirate a:
- valutare la qualità ambientale e il suo impatto sulla salute pubblica nelle popolazioni residenti nelle aree del territorio lucano che presentano contaminazione ambientale nota o sospetta;
- svolgere un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute diffuse sul territorio.
Tre sono le linee di azioni entro le quali si sviluppa il progetto:
- Ambiente (acqua, aria, suolo, biosistemi; esposizione e fattori di rischio; sorveglianza ambientale)
- Salute (esposizione e fattori di rischio; prevenzione; sorveglianza sanitaria e servizi)
- Società (fattori socioeconomici e culturali; sorveglianza sociale; empowerment).
L’Arpab che rientra tra i partner della “linea ambiente” del progetto, nella giornata del 18 luglio scorso, ha focalizzato l’attenzione sugli obiettivi generali in base ai quali realizzerà la propria attività quali:
- Monitoraggio potenziato: il progetto amplierà significativamente il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, tra cui il particolato fine e sostanze pericolose come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), i metalli, i composti organici volatili (COV) oltre alle sostanze non normate quali ad es. gli idrocarburi non metanici.
- Integrazione dei dati: i dati raccolti saranno integrati con strumenti di modellazione per identificare le aree a più alto rischio di esposizione e comprendere la dispersione degli inquinanti.
- Valutazione dell’impatto sulla salute: il progetto fornirà dati essenziali per studi epidemiologici, collegando l’esposizione ambientale ai potenziali effetti sulla salute.
- Coinvolgimento della comunità: promuovendo la collaborazione tra ricercatori, decisori politici e comunità locali, il progetto mira a promuovere una cultura di assistenza sanitaria preventiva e di tutela ambientale.
Le attività che svolgerà saranno così caratterizzate:
- Val D’agri-Cova e Valle del Sauro-Tempa Rossa: queste aree saranno studiate per la presenza di particolato atmosferico e contaminanti associati all’estrazione di idrocarburi.
- Area del monte Pollino: L’attenzione sarà rivolta all’amianto naturale, ai metalli pesanti e al cromo esavalente nelle acque e nel suolo.
- Valle del Mercure, Cementifici e Siderpotenza: verranno valutati gli indicatori di qualità dell’aria e l’impatto delle attività industriali.
- SIN Tito e SIN Val Basento: questi ex siti industriali saranno oggetto di indagine per la presenza di contaminanti quali tricloroetilene e black carbon. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai siti contaminati di interesse nazionale che rientrano in un progetto del Ministero della Salute e che vedono coinvolti anche l’Arpa Puglia e altre regioni con presenza di SIN.
Il progetto sarà contraddistinto da una combinazione di monitoraggio sul campo, analisi di laboratorio e modellazione. Saranno utilizzate attrezzature avanzate per misurare vari inquinanti e le collaborazioni con istituti di ricerca rafforzeranno il rigore scientifico del progetto.
L’Agenzia collaborerà con più istituzioni tra cui l’Università degli sudi della Basilicata, i centri di ricerca Cnr Imaee e Cnr Iret, l’Università Medica internazionale di Roma “Unicamillus” per garantire un’indagine completa e interdisciplinare..
Core group del progetto: Crob, Cnr, Unibas, Università ”Federico II di Napoli”, Campus Biomedico, Associazione Nazionale di Epidemiologia e Prevenzione