A marzo invasione di polveri del Sahara in Campania

Il mese di marzo del 2025 è stato caratterizzato da notevoli afflussi di polveri del Sahara che hanno raggiunto l’Italia, con ripercussioni sulla qualità dell’aria anche in Campania. In particolare sono stati contraddistinti da questo fenomeno i periodi 7-8 marzo, 10-15 marzo e 22-26 marzo.

Anche grazie al supporto dei prodotti Cams (Copernicus Atmosphere Monitoring Service), che forniscono mappe previsionali di modellistica meteo-ambientale (figg. 1 e 2 – mappe previsionali estratte dal sito Copernicus https://atmosphere.copernicus.eu/charts/packages/cams_air_quality, 15 e 24 marzo 2025), Arpa Campania ha seguito con la propria rete di monitoraggio della qualità dell’aria, ora per ora, questi eventi che hanno comportato una significativa alterazione delle condizioni ambientali.

L’afflusso di polveri sahariane ha determinato un incremento delle concentrazioni di polveri sottili, soprattutto PM10 e PM2,5, riscontrato con gli strumenti di misura gestiti da Arpac (consulta i bollettini regionali della qualità dell’aria dei giorni sabato 15 e lunedì 24 marzo 2025). Questi giorni sono stati caratterizzati dalla presenza di vento proveniente prevalentemente dai quadranti sudoccidentali.

Venerdì 14 marzo in Campania circa la metà delle stazioni di monitoraggio ha registrato una concentrazione media giornaliera di PM10 superiore al limite di legge e sabato 15 marzo i superamenti sono avvenuti su tutti i punti di monitoraggio attivi, anche al di fuori dei capoluoghi di provincia, con medie giornaliere superiori a 100 in 12 stazioni, persino a Ottati, comune di poche centinaia di abitanti sulle pendici dei monti Alburni, nel Parco nazionale del Cilento lontano dalle grandi aree urbane, dove si è raggiunto il considerevole valore di concentrazione media giornaliera di 184 microgrammi per metro cubo.

Un copione simile si è ripetuto il lunedì 24 marzo, quando in tutte le stazioni di monitoraggio della città di Napoli è stato superato il valore limite per il PM10 di 50 microgrammi per metro cubo o si è andati molto vicini al valore limite, come al Virgiliano, stazione di fondo urbano posizionata nel parco omonimo, che ha rilevato ben 49,80 microgrammi per metro cubo. Anche in questo caso, i superamenti hanno riguardato il complesso del territorio regionale, investito dalle polveri di origine africana.

Ovviamente gli incrementi sono stati registrati anche in termini di concentrazioni orarie, con valori superiori ai 180 microgrammi per metro cubo in molte stazioni e picchi registrati nelle stazioni di Solofra con 236,4 microgrammi per metro cubo alle ore 14 del 15 marzo, San Vitaliano (273,8 microgrammi per metro cubo) alle ore 17 del 24 marzo e un eccezionale valore di 534,4 microgrammi per metro cubo a Volla, alle porte di Napoli, il 14 marzo ore 16.

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