Acque di balneazione in Campania: risultati dei prelievi maggio 2023

Dall’avvio del monitoraggio 2023, finora sono circa 800 i campionamenti effettuati dai tecnici dell’Arpa Campania, nelle acque del litorale regionale utilizzate ai fini balneari. L’andamento dei controlli – che conferma risultati ampiamente positivi – è stato migliore a maggio rispetto ad aprile, con una percentuale inferiore di campioni non conformi alla normativa (poco più del 3% rispetto al 4% del mese precedente).

Si tratta di prelievi di acqua di mare previsti dal calendario regionale nei punti rappresentativi dei tratti costieri destinati alla balneazione, di quelli programmati per motivi di studio in aree a potenziale rischio di inquinamento fecale e di altri eseguiti per problematiche emergenziali in esito ad anomalie (ad esempio schiume, mucillagini, colorazione) avvistate nell’ambito delle missioni in mare o segnalate da altri enti.

I campionamenti prestagionali sono stati infatti influenzati dalle condizioni meteorologiche avverse che hanno compromesso la qualità di quelle acque di balneazione che risentono maggiormente dell’aumento di portata dei collettori fognari in occasione di eventi di pioggia. Nel mese di maggio le non conformità che hanno fatto scattare i i divieti di balneazione temporanei hanno riguardato tratti compresi nei comuni di Forio (“Chiaia”), Sapri (“Cammerelle”, “San Giorgio”), Meta (“Purgatorio”), Battipaglia (“Tenuta Spineta”), Barano d’Ischia (“Marina dei Maronti”).

Altri sforamenti sono stati registranti in punti di studio fissati nelle acque “Testene” e “Torre San Marco” ad Agropoli. Infine superamenti hanno interessato 5 acque già interdette alla balneazione per l’intera stagione balneare perché di qualità scarsa ricadenti nei Comuni di Salerno, Torre Annunziata e Pozzuoli (Tabella n.1).

Nell’ambito della sorveglianza mensile sono stati effettuati anche campioni in emergenza nelle acque di Torre del Greco (“Torre di Bassano”) e a Capri (“Scoglio del Monacone”) per presenza di rada schiume di colore bianco i cui esiti microbiologici non hanno riscontrato valori fuori limite. Nel rispetto della normativa, per ciascuna difformità sono state analizzate le cause del superamento (DM 30 marzo 2010 art.2, c.4) con approfondimenti delle realtà territoriali, sopralluoghi e indagini sulle probabili fonti di inquinamento per programmare ulteriori campionamenti sia nel punto di rete che a delimitazioni da esso crescenti, determinando l’esatta estensione del divieto di balneazione.

Tutti i prelievi aggiuntivi, circa trenta, hanno dato esito conforme per cui i divieti temporanei di balneazione sono stati tutti revocati restituendo condizioni igienico-sanitarie ottimali ai bagnanti. Restano interdette alla balneazione per l’intera stagione balneare le acque dichiarate di qualità scarsa nell’ultima classificazione regionale (DGR n.711 del 20.12.2022) a meno che vengano intraprese e documentate alla Regione azioni di risanamento in linea con i principi sanciti dalla legge per il ripristino della balneabilità di uno specifico tratto di mare, confermate poi dalla conformità dei prelievi stagionali.

E’ questo il caso del Comune di Portici “Ex Bagno rex”, acqua scarsa sulla base del calcolo statistico effettuato, a norma di legge, sui dati analitici dell’ultimo quadriennio di monitoraggio Arpac e pertanto vietata alla balneazione con Ordinanza Sindacale n.112 del 28.04.2023 revocata di recente (Ordinanza sindacale n. 135 del 5.6.2023) per il verificarsi delle condizioni di legge per la riammissione all’utilizzo balneare.

Per detto tratto di mare, infatti sono state ritenute in linea con i principi di legge sanciti per la gestione delle acque di qualità scarsa le iniziative intraprese dal Comune di Portici con il gestore del servizio idrico integrato, per la manutenzione delle infrastrutture di gestione delle acque reflue, e ulteriori azioni in accordo con il Comune di Napoli ed altri comuni per interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle acque di falda di Napoli Est.

L’efficacia degli interventi documentati ha trovato rispondenza con gli esiti dei prelievi della stagione balneare 2023, pertanto si è potuto procedere al ripristino della balneabilità dell’acqua in oggetto che sarà considerata non più scarsa ma di “nuova classificazione”, a tutti gli effetti balneabile, fino al raggiungimento del set di dati utile, previsto dalla norma, per l’attribuzione della specifica classe di qualità.

In conclusione, dai controlli del monitoraggio Arpac – base conoscitiva necessaria per la tutela e l’utilizzo sostenibile della fascia costiera – emerge una netta tendenza al miglioramento, che può essere ancora più confortante se si persevera nell’affrontare le due principali criticità che in alcune aree impattano sulla qualità delle acque: la fragilità dei collettori fognari, più evidente nel periodo estivo in seguito all’aumento della popolazione causato dal turismo, e l’inadeguatezza del sistema fognario di tipo misto che in presenza di eventi piovosi intensi attiva l’entrata in funzione dei tubi di troppo pieno, con conseguente scarico in mare di acque pluviali miste ad acque di fogna.

Va ricordato comunque che i tempi tecnici che intercorrono tra il prelievo e i risultati analitici sono normalmente di due giorni, e dunque in caso di criticità, ad esempio a carico del sistema di gestione delle acque reflue, i bagnanti sono esposti ad un rischio sanitario: in questi casi l’autorità competente può adottare provvedimenti a tutela della salute pubblica (anche il divieto di balneazione temporaneo) preventivamente rispetto ai controlli di Arpac, per poi revocarli quando i risultati forniti dall’Agenzia avranno dato risultato favorevole.

Tutti i dati dei controlli stagionali sono resi pubblici in tempo reale dai referenti dei dipartimenti Arpac costieri, sul Portale agenziale dedicato alla balneazione e su quello del Ministero della Salute. I dati sono fruibili anche sull’app “Arpac Balneazione” e i casi più salienti trasmessi tramite il profilo Twitter di Arpac.
Per informazioni di dettaglio per ogni acqua di balneazione, selezionata sul portale Arpac, è a disposizione dell’utente la “scheda profilo” prevista dalla norma che riporta la descrizione dell’area di riferimento, la rispettiva classe di qualità e i potenziali fattori di inquinamento che insistono su quel tratto di mare.

Inoltre, dal sito web agenziale è possibile anche accedere alla banca dati georeferenziata degli scarichi costieri in continuo aggiornamento. I dati sono implementati in un Sistema Informativo Territoriale e pubblicati su una mappa google earth di facile consultazione che consente la verifica immediata della presenza o meno di uno scarico su ogni singolo tratto di mare oggetto di monitoraggio, informazione quanto mai utile nell’analisi delle eventuali cause di inquinamento del nostro litorale.

Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

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