Acquedotti del Mezzogiorno, la tutela degli acquiferi sotterranei dell’Irpinia

Il sovrasfruttamento idrico, che si è accentuato negli ultimi anni per la diminuzione degli afflussi meteorici dovuta ai cambiamenti climatici, può portare insieme ai problemi legati all’inquinamento ambientale del territorio ad un decadimento della qualità delle acque fino ad una loro definitiva compromissione. Per tale motivo il Dipartimento provinciale Arpac di Avellino effettua da sempre una costante azione di tutela per la protezione degli acquiferi sotterranei che vanno ad alimentare le falde dei principali acquedotti del Mezzogiorno. In particolare, monitora le risorse idropotabili degli acquiferi sotterranei del massiccio carbonatico del Terminio-Tuoro nel Parco regionale dei Monti Picentini, in quanto sede di cospicue emergenze basali (portate media annua pari a circa 5 mc./sec.) a cui corrispondono rendimenti dell’ordine di 40 l/s/Km2, nettamente superiori ad altri massicci carbonatici dell’Appennino meridionale.

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Un pensiero su “Acquedotti del Mezzogiorno, la tutela degli acquiferi sotterranei dell’Irpinia

  1. QUANDO IL PROCESSO DEI DEPURATORI TROVERA’ UN GIUSTO UTILIZZO PIU’ CONSONO ALLE ESIGENZE CIVILI ,OVVERO, SFRUTTARE L’ACQUA SUFFICIENTEMENTE DEPURATA PER L’IRRIGAZIONE DEI CAMPI ANZICHE’ SPRECARLA CONVOGLIANDOLA IN MARE, AVREMO INSIEME AL RISANAMENTO DELLE CONDOTTE, OTTENUTO I RISULTATI CONFORTANTI. NON POSSIAMO STARE PER SEMPRE A COZZARE CONTRO LO STESSO SPIGOLO.

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