L’Arpa Campania effettuerà attività in supporto alle Forze dell’Ordine di Avellino e provincia, per potenziare le analisi tossicologiche in materia di sostanze stupefacenti. È quanto previsto da una convenzione siglata di recente dalla Procura della Repubblica di Avellino e dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campania. Gli uffici inquirenti del capoluogo irpino si avvarranno dei laboratori Arpac per le analisi quali-quantitative di tipo chimico-tossicologico sui reperti sequestrati nell’ambito del contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope.
Si tratta di un accordo, quello sottoscritto dal Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e dal Direttore generale Arpac Stefano Sorvino, finalizzato a rafforzare le attività di analisi in materia di sostanze stupefacenti delegate dalla Procura di Avellino alla Polizia giudiziaria, in particolare aumentando la tempestività e il livello qualitativo degli accertamenti, anche con l’obiettivo di una più rapida definizione dei procedimenti penali. La collaborazione verrà svolta in riferimento a sostanze come cocaina, delta-9-thc, eroina, 6 MAM, metadone, MDMA, in relazione alle quali i laboratori Arpac saranno chiamati a identificare e quantificare, nei campioni sequestrati dalle Forze dell’ordine, la presenza del principio attivo, oltre che di adulteranti e solventi.
In virtù del protocollo, Arpac effettuerà un report periodico relativo alle tipologie delle sostanze analizzate al fine di meglio orientare l’attività investigativa. L’accordo di collaborazione è reso possibile dalla presenza, nell’ambito del dipartimento di Benevento dell’agenzia ambientale, di un Laboratorio Sostanze stupefacenti (Lass) che già storicamente ha attiva una convenzione con la Procura del capoluogo sannita. A integrazione di tale attività vi è la collaborazione con il Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie alla quale il Lass di Benevento ha effettuato tra i primi in Italia segnalazioni relative all’ utilizzo di destrometorfano quale sostanza adulterante dell’eroina e di tapetandolo.