Stefano Sorvino si è insediato oggi nelle funzioni di nuovo direttore generale dell’Arpa Campania. Avvocato, nato ad Avellino, Sorvino è stato confermato dalla Regione Campania alla guida di Arpac dopo aver ricoperto, dal 2017, il ruolo di commissario straordinario. Precedentemente, ha svolto diversi incarichi di vertice di aziende ed enti pubblici che operano nel settore ambientale, tra cui l’Autorità di bacino della Campania centrale, di cui è stato segretario generale, e l’Azienda consortile acquedottistica Alto Calore.
Il nuovo dg Arpac è stato nominato dalla Regione Campania con decreto dirigenziale n. 92 del 2020, in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 275 del 2020, al termine di un procedimento selettivo a cui hanno partecipato più di trenta candidati. Assessore all’Ambiente della Provincia di Avellino dal 2000 al 2004, l’avv. Sorvino ha maturato un’esperienza di lungo corso nell’ambito del diritto ambientale, anche come consulente di Autorità giudiziarie. E’ stato consulente della Procura di Nocera Inferiore nel procedimento per la tragica alluvione di Sarno del 1998.
«Arpa Campania», dichiara il nuovo direttore generale Arpac, «opera in uno scenario complesso dal punto di vista ambientale. Siamo la regione più densamente popolata d’Italia, dove coesistono aspetti ambientali di assoluto pregio con una grande area metropolitana che preme fortemente sugli equilibri ecologici. Siamo impegnati su innumerevoli fronti, basti citare siti contaminati come Bagnoli e Napoli Est, le indagini sulla cosiddetta Terra dei fuochi, i continui interventi a supporto delle Autorità giudiziarie, le attività emergenziali a seguito di incendi di siti produttivi e logistici, il monitoraggio delle acque di balneazione su quasi cinquecento chilometri di costa».
«All’Agenzia ambientale campana si chiede sempre di più», sottolinea Sorvino. «Tuttavia, rispetto alle esigenze del territorio, abbiamo un organico e risorse storicamente sottodimensionati. Anche per questo voglio ringraziare tutti gli operatori dell’Agenzia per il loro spirito di servizio in condizioni spesso impegnative e auspico che la loro professionalità, già ampiamente riconosciuta, possa essere ulteriormente valorizzata anche con l’iniezione di nuove risorse altamente qualificate».