Centonovanta sono le aziende AIA di competenza regionale presenti in Campania. Settantadue gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. A seguire, alcuni dati sui controlli svolti dall’Arpa Campania.
Controlli alle aziende AIA
Questo focus riporta una sintesi delle attività ispettive svolte da Arpac nel 2015 sugli impianti AIA (autorizzazione integrata ambientale) di competenza regionale. La programmazione delle attività è stata elaborata dai singoli dipartimenti provinciali dell’agenzia in accordo con le Unità operative dirigenziali Autorizzazioni ambientali e rifiuti della Regione Campania.
In tabella 1 è riportato il numero di aziende AIA regionali presenti al 2015 in Campania, suddivise per provincia e per categoria Ippc. Il censimento delle aziende è stato eseguito integrando le informazioni messe a disposizione dalla Regione con quelle reperite da Arpac attraverso un lavoro di consultazione dei Bollettini ufficiali della Regione Campania.
Su tutto il territorio della Campania al 2015 erano presenti 190 aziende autorizzate AIA, concentrate principalmente nella provincia di Salerno (88 aziende) e nella provincia di Napoli (48 aziende). Seguono le provincie di Caserta e Benevento con 22 e 20 aziende rispettivamente e la provincia di Avellino con 15 aziende.
Tali aziende afferiscono per la maggior parte alle categorie di attività del gruppo 6 (il riferimento è l’allegato VIII del decreto legislativo 152/2006) e nello specifico alle seguenti sottocategorie: 6.1b – 6.4a – 6.4b – 6.4b2 – 6.4c – 6.5 – 6.6 – 6.6b – 6.7 – 6.11. La sottocategoria del gruppo 6 presente con il maggior numero di imprese è quella delle aziende di trasformazione dei prodotti alimentari, localizzate principalmente nella provincia di Salerno. Seguono gli impianti di gestione rifiuti e le aziende di produzione e trasformazione dei metalli.
In tabella 2 viene riportata la sintesi delle ispezioni ordinarie e straordinarie effettuate nel corso del 2015 in Regione Campania, rapportate al totale degli impianti autorizzati e ripartite per categoria di attività. Su un totale di 190 aziende sono state controllate con visita ispettiva ordinaria 42 aziende (22% del totale), mentre sono state oggetto di visite straordinarie 11 aziende.
In tabella 3 sono riportate la ispezioni ordinarie svolte nel 2015, differenziate per categoria di attività, con l’indicazione del numero di non conformità accertate sia di tipo amministrativo che di tipo penale.
In particolare a seguito dei controlli di tipo ordinario sono state riscontrate complessivamente 8 non conformità di tipo amministrativo e 7 non conformità di tipo penale. Le non conformità accertate sono conteggiate in base ad ogni singola violazione riscontrata. Si evidenzia che le non conformità rilevate riguardano per lo più la gestione degli impianti di cui al punto 6 dell’allegato VIII.
In tabella 4 è riportato il numero di non conformità amministrative e penali riscontrate a seguito delle ispezioni straordinarie svolte. In particolare è stata riscontrata una sola non conformità di tipo amministrativo, mentre le non conformità di tipo penale riscontrate complessivamente risultano 4. Tali non conformità sono state determinate dal riscontro del superamento dei valori limiti normativi. Il tipo di committenza che ha richiesto i controlli straordinari è nella maggior parte dei casi l’Autorità Giudiziaria.
Controlli alle aziende a rischio di incidente rilevante
In Campania insistono 72 stabilimenti suscettibili di produrre incidenti rilevanti, distribuiti sul territorio nel seguente modo:
– Provincia di Napoli: 32 (di cui 10 di soglia superiore)
– Provincia di Salerno: 17 (di cui 6 di soglia superiore)
– Provincia di Caserta: 13 (di cui 2 di soglia superiore)
– Provincia di Avellino: 6
– Provincia di Benevento: 4.
I comuni campani, all’interno dei cui territori insistono uno o più stabilimenti RIR (a rischio di incidente rilevante) sono complessivamente 58: 20 in provincia di Napoli, 16 in provincia di Salerno, 12 in provincia di Caserta, 6 in provincia di Avellino e 4 in provincia di Benevento.
La più elevata concentrazione di aziende RIR si registra nella zona orientale del Comune di Napoli, ove sono ubicati ben 8 stabilimenti, a poca distanza l’uno dall’altro. Oltre al Comune di Napoli, solo in altri 7 Comuni (Marcianise, Caivano, Giugliano in Campania, Nola, Poggiomarino, Qualiano e Padula) è presente più di uno stabilimento RIR.
La tipologia prevalente di aziende RIR presenti in Campania è rappresentata dai depositi di gas liquefatti (GPL) che sono in numero di 41; numericamente molto meno consistente la presenza delle altre tipologie, quali gli stabilimenti per la produzione e/o il deposito di esplosivi (n. 8), i depositi di oli minerali (n. 7), gli stabilimenti chimici o petrolchimici (n. 6), gli stabilimenti per la produzione e/o il deposito di gas tecnici (n. 3), gli stabilimenti per l’accumulo di energia elettrica a batteria (n. 3), gli impianti di trattamento/recupero (n. 2), le centrali termoelettriche (n. 1) ed i depositi di fitofarmaci (n.1).
In base all’attuale normativa (decreto legislativo n. 105/2015), i soggetti competenti in materia di ispezioni alle Aziende RIR sono, per gli stabilimenti di soglia superiore, il Comitato tecnico regionale (CTR) Prevenzione incendi istituito presso la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, e la Regione per gli stabilimenti di soglia inferiore.
Il CTR della Campania, nella seduta del 26 febbraio 2016, ha stabilito la programmazione delle visite ispettive da effettuare nel triennio 2016-2018 presso gli stabilimenti di soglia superiore.
Nell’anno 2016 sono state effettuate 6 visite ispettive da parte delle Commissioni all’uopo incaricate dal presidente del CTR, in ciascuna delle quali figura un tecnico di Arpa Campania in possesso dei requisiti ex art. 7.2 dell’allegato H al decreto legislativo 105/2015.
Di seguito si riporta, per gli stabilimenti di soglia superiore, una tabella con l’indicazione, per ciascuna provincia, del numero e dell’esito delle ispezioni effettuate nell’anno 2016 nonché del numero di ispezioni programmate per gli anni 2017 e 2018.
Marino Carelli, Maria Teresa Filazzola – Arpa Campania m.carelli@arpacampania.it, mt.filazzola@arpacampania.it
(la foto in alto, tratta dall’archivio dell’Arpa Campania, fornita da Gennaro Volpicelli, ritrae le conseguenze di un incidente del 1985 a un deposito costiero di carburanti a Napoli)