Da circa un mese è stata segnalata la presenza nelle acque del Golfo di Napoli, dove risulta molto raro, di un uccello marino il cui nome scientifico è Alca torda, più comunemente conosciuto come Gazza marina, specie tipica del Nord Europa, le cui maggiori colonie si trovano in Norvegia, Irlanda e Regno Unito. Lo scorso 22 dicembre 2022 la Unità Operativa Mare dell’Arpa Campania ha effettuato un sopralluogo lungo le coste meridionali del Golfo di Napoli per verificare se anche in questa area fossero presenti esemplari di questa specie.
La UO Mare della Direzione Tecnica di Arpa Campania da diversi anni è infatti impegnata nelle attività di monitoraggio previste dalla direttiva quadro sulla Strategia marina (direttiva europea 2008/56/CE) volta alla salvaguardia dell’ambiente marino e, a partire dal 2018, effettua anche lo studio dell’avifauna marina previsto dalla direttiva “Uccelli” (direttiva 2009/147/CE). Per le conoscenze specialistiche necessarie in tale campo l’Agenzia si avvale della fattiva collaborazione dell’Asoim, l’Associazione studi ornitologici Italia meridionale, con cui ha promosso anche un’apposita iniziativa formativa rivolta al personale afferente alla UO Mare dell’Arpa Campania impegnato in tale attività.
I primi avvistamenti di Alca torda sono avvenuti circa un mese fa nelle acque antistanti il porto di Mergellina, ma in breve tempo le segnalazioni sono andate aumentando e hanno interessato diverse località costiere campane. Si tratta della decima segnalazione per la Campania e la quarta per la città di Napoli. In precedenza, l’ultima segnalazione risaliva ai primi mesi del 2000 e si riferiva a un piccolo stormo in volo nei pressi della banchina del porto di Pozzuoli. Il fenomeno rientra in un accadimento più ampio a livello geografico, con l’invasione delle acque del Mediterraneo centrale di diverse centinaia di esemplari. Si registrano lungo diversi tratti costieri italiani: dalla Liguria alla Calabria.
Le indagini effettuate una settimana fa dall’Arpa Campania hanno riguardato il tratto di mare a partire dal porto di Castellammare di Stabia, lungo la Costiera sorrentina fino a Punta Campanella per poi proseguire nel Golfo di Salerno verso Nerano fino a giungere quasi a Positano. Dalla fascia costiera la navigazione è proseguita verso gli isolotti de Li Galli per poi dirigere, a maggiore distanza dalla costa, verso Capri, di cui è stato effettuato l’intero periplo; quindi, si è proceduto in direzione di Castellammare e dell’isolotto del Rovigliano per poi rientrare in porto.
Il sopralluogo in mare su distanze così elevate è stato realizzato in tempi relativamente brevi grazie ad un mezzo veloce di recente acquisizione da parte di Arpac. Questa unità è stata realizzata su specifiche tecniche ideate dalla UO Mare e sotto la direzione dei lavori del dirigente responsabile della stessa Unità. Tale mezzo nautico consente di mantenere agevolmente una velocità di crociera di oltre 32 nodi, con velocità di punta anche di 45 nodi; è dotato di motore entrobordo diesel con piede poppiero ed eliche coassiali controrotanti; inoltre, è presente un’ampia cabina, con servizi igienici inclusi, che ha la funzione di laboratorio per svolgere le diverse operazioni di monitoraggio marino, prelievo e conservazione campioni, misura dei principali parametri che caratterizzano la massa d’acqua, rilievi acustici e video, e consente di ospitare comodamente almeno quattro tecnici e relativa strumentazione (foto).
Nel corso del sopralluogo è stato avvistato un gruppetto di otto gazze marine tra il porticciolo di Massa Lubrense e lo scoglio del Vervece ed un individuo solitario tra l’isolotto del Rovigliano, popolato da una numerosa colonia di cormorani, e il Porto di Castellammare. Tutti gli esemplari avvistati sembravano poco diffidenti e si lasciavano avvicinare agevolmente fino ad una ventina di metri, poi gli uccelli si immergevano rapidamente per riemergere dopo quasi un minuto a non molta distanza. Nessun esemplare si è involato ed è stato evitato attentamente di arrecare disturbo.
Allo stato attuale il motivo della presenza di questi uccelli lungo le nostre coste rimane tutto da definire, sebbene per il passato si siano registrati analoghi casi di invasione da parte di specie distribuite a latitudini elevate. Arpa Campania continuerà, in collaborazione con l’Asoim, a monitorare questo fenomeno. In ogni caso, vedere una specie così rara nei nostri mari rappresenta certamente un segnale incoraggiante e suscita sempre una forte emozione in chi ha la fortuna di osservarli così da vicino.
Lucio De Maio – Dirigente responsabile UO Mare – Arpa Campania
Maurizio Fraissinet – Presidente Associazione studi ornitologici Italia Meridionale