Con il completamento dei controlli di balneabilità, previsti dal calendario regionale per il mese di settembre, termina la campagna di monitoraggio svolta dall’Arpa Campania secondo i dettami normativi nel corso della stagione balneare 2024. Proseguono le attività di Arpac in mare per eventuali criticità emergenti e per vigilare su ogni possibile anomalia delle acque idonee alla pratica della balneazione in Campania. Saranno inoltre eseguiti ed espletati entro la fine dell’anno tutti gli altri programmi operativi in mare finalizzati alla salvaguardia ambientale in ottemperanza alle direttive europee di settore.
Nel solo mese di settembre 2024, dai tecnici dell’Agenzia a bordo dei battelli nautici destinati alle missioni in mare, sono stati prelevati 414 campioni di acqua di mare, di cui l’8,5% è risultato non conforme ai valori stabiliti dalla legge. In totale da aprile a settembre 2024 sono stati effettuati 2.433 controlli, di cui 1.970 definiti nella rete di monitoraggio stagionale e 464 fuori rete (per motivi di studio, di delimitazione del fenomeno inquinante e per motivi emergenziali). Nel computo annuale è stato registrato il 4% di non conformità batteriologica dei campioni, dato che si discosta lievemente rispetto all’ultimo biennio.
Ogni campione è stato analizzato dai laboratori specializzati di Arpac per i parametri determinanti la balneabilità (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) e per tutti gli altri aggiuntivi analizzati in casi di criticità (idrocarburi, tensioattivi, nutrienti, conta di fitoplancton, ricerca di microalghe potenzialmente tossiche tra cui Ostreopsis ovata). Gli esiti di tutti i controlli eseguiti sono stati validati e resi immediatamente pubblici e consultabili, a cura dei referenti designati, sui siti web istituzionali di Arpac (www.arpacampania.it) e del Ministero della Salute (www.portaleacque.it) nonché sull’app “Arpac Balneazione”.
La Uo Comunicazione e Urp ha poi provveduto alla divulgazione dei casi in divieto di balneazione e delle successive revoche mediante il profilo X di Arpac nonché alla pubblicazione di appositi articoli mensili, redatti dalla Uo Mare, sulla rivista Arpa Campania Ambiente e sul sito del Snpa, infine – in casi di elevato interesse mediatico – alla diffusione di comunicati stampa.
A settembre i divieti temporanei di balneazione si sono concentrati nella prima metà del mese e hanno interessato in provincia di Salerno i Comuni di Battipaglia (“Lido Spineta” e “Spineta Nuova”, già in divieto a partire da luglio), Vietri sul mare (“Marina di Vietri Primo tratto”) e Maiori (“Spiaggia Maiori 1”). In provincia di Napoli hanno riguardato i Comuni di Pozzuoli (“Ex Macello”), Vico Equense nella spiaggia omonima (“Vico Equense”), Napoli (“Pietrarsa”), Torre Annunziata (“Villa Tiberiade”, “Lido Azzurro”, “Spiaggia Molo di Ponente”) e Castellammare di Stabia (“Sud Marina di Stabia”, “Ex Cartiera”, “Villa Comunale”). Nessun campione fuori limite è stato registrato nelle acque destinate alla balneazione in provincia di Caserta.
Come di prassi, per tutti gli esiti non conformi sopracitati sono state allertate e contattate le amministrazioni comunali di pertinenza per individuare e rimuovere le eventuali cause di contaminazione prima di ripetere i prelievi microbiologici attestanti la cessazione dell’evento inquinante. Nello specifico, per dette acque non sono state rilevate, quali possibili cause di inquinamento, anomalie di funzionamento agli impianti di trattamento dei reflui urbani e i valori dei parametri microbiologici indagati nei giorni successivi sono tutti rientrati nella normalità, consentendo alle amministrazioni comunali di ripristinare la balneabilità con apposita ordinanza di revoca del divieto di balneazione.
Da una analisi di dettaglio, i superamenti riscontrati sembrano essere da correlare con molta probabilità al maltempo che ha preceduto le date calendarizzate dei campionamenti stagionali. È noto ormai che gli eventi piovosi mettono in risalto la criticità principale infrastrutturale, costituita dalla rete fognaria regionale di tipo misto, che, attivando i cosiddetti sforatori o tubi di troppo pieno in caso di forti piogge, sversa in mare liquami urbani insieme alle acque pluviali e può determinare situazioni a rischio di contaminazione fecale.
In quasi tutti i casi è stato sufficiente un solo campione aggiuntivo nel punto di rete e alcuni a distanza crescente di esso per evidenziare la cessazione dell’evento inquinante e rendere possibile l’immediato ripristino alla balneabilità. Solo nel caso di Battipaglia sono occorsi più campionamenti di verifica prima di poter revocare il divieto: è possibile che i superamenti ricorrenti non siano stati dovuti agli eventi piovosi in sé, ma alla quantità di reflui che confluisce nell’impianto di depurazione in località Tavernola, impianto che potrebbe essere inadeguato a trattare un simile apporto.
In conclusione il bilancio complessivo della stagione balneare 2024, appena conclusasi, può ritenersi confortante: all’apertura si è attestato il 90% di acque “eccellenti” rispetto all’ 88% della scorsa annualità e successivamente un recupero alla balneazione, nel corso dei controlli stagionali, di 7 chilometri e 370 metri di costa campana che era stata dichiarata «scarsa» nell’atto regionale di avvio alla stagione 2024. Un dato alquanto soddisfacente che alza il livello di balneabilità del litorale campano.
Il ripristino alla balneabilità ha riguardato i tratti “Spiaggia Maiori 2” a Maiori (Sa), tratto unico “Minori” a Minori (Sa), “Pietrarsa” a Napoli, “Sant’Angelo” a Serrara Fontana nell’isola di Ischia ,“Spineta Nuova” a Battipaglia (Sa), Villa Comunale a Castellammare di Stabia (Na). Queste acque sono a tutt’oggi considerate balneabili e di nuova classificazione fino al raggiungimento del set di dati utile, previsto dalla norma, per l’attribuzione della specifica classe di qualità.
Restano ancora in divieto permanente di balneazione ma in ogni caso monitorate, le restanti 9 acque tra quelle classificate “scarse” in delibera di Giunta regionale n.755/2023.
Va però anche detto che l’andamento temporale delle acque di qualità scarse nell’ultimo decennio di dati è notevolmente in miglioramento se si considera di essere partiti nel 2013 con il 7 % di acque scarse, e quindi non balneabili, per registrare poi un valore del 5% nel 2015 e attestarsi sul 3% in maniera costante dal 2018 fino ad inizio stagione balneare 2024.
Analizzando il trend dei controlli stagionali che Arpac svolge annualmente in maniera puntuale lungo tutto il litorale campano si può ipotizzare che avranno contribuito al miglioramento:
• la diminuzione di fenomeni piovosi intensi che, anche se di breve durata, mettono in crisi il sistema fognario regionale, che non prevede la separazione delle acque pluviali da quelle di fogna e veicolando in mare le acque in eccesso può provocare eventi inquinanti;
• la programmazione e l’attuazione di progetti di riqualificazione urbanistica ed ambientale e di rifunzionalizzazione dei sistemi fognari e di collettamento, che le autorità competenti hanno intrapreso e/o realizzato con i gestori del servizio idrico campano (questo vale soprattutto per i tratti “ex scarsi” ripristinati);
• il controllo capillare, da parte degli enti preposti, delle immissioni in mare illecite e/o non depurate di acque reflue che potrebbero veicolare in mare contaminanti di tipo fecale mettendo a rischio la salute dei bagnanti e la salubrità delle nostre coste.
Come di consueto a fine stagione balneare i dati del monitoraggio 2024 saranno sommati al dataset delle ultime tre annualità di controlli per l’elaborazione statistica, definita dalla normativa vigente, che permetterà l’attribuzione di classe a ciascuna acqua adibita alla balneazione (Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa). La classificazione che ne deriverà sarà approvata con apposito provvedimento di Giunta Regionale entro fine anno nel rispetto dei tempi di legge e costituirà la situazione di avvio alla stagione balneare 2025.
Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it