I vertici dell’Arpa Campania hanno visitato la centrale nucleare dismessa del Garigliano, il cui smantellamento è affidato alla società pubblica Sogin. Di recente è stato rimosso il vecchio camino di 95 metri.
Il commissario straordinario dell’Arpa Campania Stefano Sorvino, accompagnato dal direttore tecnico dell’Agenzia, Marinella Vito, ha visitato il primo dicembre la centrale nucleare del Garigliano in provincia di Caserta, uno degli otto impianti nucleari italiani nei quali la società pubblica Sogin sta portando avanti le attività di smantellamento (decommissioning) e di gestione dei rifiuti radioattivi.
Nel corso della visita il management Sogin ha illustrato al Commissario i principali lavori di decommissioning e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi già realizzati e in corso nel sito campano.
In particolare, il Commissario si è recato nell’area dove Sogin sta installando un nuovo camino in acciaio con un’altezza quasi tre volte inferiore alla precedente struttura di 95 metri la cui demolizione si è conclusa il 14 novembre scorso, cambiando significativamente il profilo dell’impianto.
Fra le altre attività in corso si segnalano quelle finalizzate allo smantellamento della turbina che, con le sue 1.600 tonnellate, è il più grande componente del ciclo termico della centrale. Di recente è stato aperto il turboalternatore ed estratto il rotore di circa 100 tonnellate.
«Sono soddisfatto della visita di oggi – ha affermato il Commissario – durante la quale ho riscontrato trasparenza, attenzione all’ambiente e un elevato livello di sicurezza che Sogin adotta nel progettare e realizzare i diversi interventi di smantellamento. L’esempio più recente è l’abbattimento del camino. Un lavoro che, nonostante la complessità, non ha determinato alcun impatto ambientale e, anzi, ha consentito il riciclo di quasi 850 tonnellate del materiale prodotto».
(Nella foto tratta dal sito della Sogin, come è cambiato lo skyline della centrale del Garigliano con lo smantellamento del camino)