Gestione dei sedimenti marini, le linee guida campane

A RemTech Expo, a Ferrara, i tecnici Arpac hanno illustrato le linee guida regionali sull’utilizzo dei sedimenti rimossi dalle aree portuali. La Campania è la prima regione italiana ad averle definite. 

La Campania è la prima regione in Italia ad aver disciplinato le procedure tecnico amministrative per l’esercizio delle funzioni attribuitele con il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 173 del 15 luglio 2016. Si tratta del Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l’autorizzazione all’immersione in mare di materiali di escavo di fondali marini, approvato in attuazione dell’articolo 109 del decreto legislativo 152/2006 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Serie generale n. 208 del 6 settembre 2016. Il regolamento è stato recepito in Campania attraverso la delibera di Giunta regionale n. 386 del 27 giugno 2017.

All’indomani dell’emissione del DM 173/2016, la Giunta regionale della Campania ha istituito un gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida tecnico amministrative che potessero fungere da utile supporto per tutti gli operatori coinvolti nell’applicazione della norma: i Soggetti proponenti, le Autorità competenti, gli organismi pubblici di supporto alle Autorità competenti per la valutazione degli aspetti tecnici ed ambientali delle operazioni di dragaggio, immersione, ripascimento ed altre modalità di gestione dei sedimenti marini.

Alla stesura delle linee guida hanno partecipato, in rappresentanza dell’Arpa Campania, Gianluca Scoppa, Vincenzo Barbuto e Fabio Taglialatela, afferenti i Dipartimenti delle provincie costiere della Campania.

Il DM 173/2016 costituisce una importante ed agognata novità normativa di riferimento per  le attività di dragaggio in ambito marino. Sono moltissimi gli operatori impegnati ad assicurare le condizioni ottimali di accesso e navigabilità dei porti, spesso oggetto di accumulo di materiali sedimentati che ne diminuiscono drasticamente la batimetria anche in tempi relativamente brevi.

Il DM attribuisce alle Regioni le vesti di Autorità competenti ad autorizzare gli interventi di dragaggio e di immersione deliberata in mare dei materiali di  escavo  di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi e di utilizzo di tali materiali ai fini di ripascimento o all’interno di ambienti conterminati.

La Regione Campania ha inteso aggiungere elementi di chiarezza e di snellezza amministrativa alle disposizioni del DM, per favorire il rapido espletamento delle procedure e dunque degli interventi.

Le Linee Guida, in primo luogo, individuano in modo inequivocabile gli uffici regionali che svolgono il ruolo di Autorità Competenti per quanto concerne gli interventi di propria attribuzione (le Unità operative dirigenziali Autorizzazioni ambientali e rifiuti delle provincie costiere),  nonché i soggetti che partecipano al processo amministrativo di rilascio dell’autorizzazione:

  • Ufficio centrale Pesca ed acquacoltura;
  • Ufficio regionale Trasporto  marittimo e demanio marittimo portuale;
  • Ufficio regionale Gestione delle risorse naturali protette – Tutela e salvaguardia habitat marino. Parchi e riserve naturali;
  • Capitaneria di porto – Guardia costiera competente per territorio;
  • Asl competente per territorio;
  • Comune e/o comuni interessati dall’intervento;
  • Città metropolitana/Provincia competente per territorio;
  • Distretto idrografico dell’Appennino meridionale (ex Autorità di bacino).

Un ruolo particolarmente definito nell’ambito delle linee guida è attribuito all’Agenzia regionale protezione ambientale Campania (ruolo invece sottaciuto nell’ambito del corpo normativo del DM 173/2016), la quale provvede alla valutazione delle attività  della  caratterizzazione svolte dal  proponente (sedimenti  da movimentare, aree di deposito o ripascimento eccetera) in termini di congruità e significatività dei campioni  prelevati,  di  rappresentatività  degli  stessi,  di  completezza  delle  attività  analitiche condotte, di idoneità delle metodiche. Il tutto in confronto a quanto statuito dall’allegato tecnico del DM n. 173. Inoltre Arpac provvede alla valutazione delle attività di monitoraggio previste dal proponente, in fase pre-operativa, in corso d’opera e nella fase post-operativa.

Infine l’Agenzia esercita le attività di vigilanza sulle operazioni autorizzate, sulle prescrizioni imposte dall’autorizzazione, e sul monitoraggio ambientale, attività richieste dall’Autorità o dalla Capitaneria di porto competenti.

Le Linee guida si spingono oltre il campo di applicazione del DM 173/2016 allorquando individuano un, sia pur semplice, procedimento amministrativo che disciplini gli interventi non soggetti all’applicazione del decreto. Si tratta di interventi che non prevedono alcuna autorizzazione, ossia gli interventi di movimentazione dei sedimenti in ambito portuale e il ripristino degli arenili con movimentazione di materiale che si mantenga al di sotto della soglia quantitativa dei 20 mc/ml di arenile.

Il contenuto delle linee guida è stato recentemente presentato da Arpac nell’ambito dell’evento RemTech Expo, sezione Coast (tenutosi a Ferrara dal 20 al 22 settembre 2017). La manifestazione  si svolge in parallelo a RemTech, unico evento nazionale dedicato alla gestione e alla tutela della costa e del mare, con la partecipazione delle imprese più competitive del settore e delle principali autorità, tra le quali i Ministeri, le Autorità portuali, le Regioni e gli organi di controllo.

Resta comunque tanto ancora da fare per giungere ad un sistema sinergico ed efficiente, costituito da proponenti, autorità competenti, e soggetti deputati al controllo, che sia funzionale non solo a semplificare e razionalizzare gli interventi ma anche all’instaurazione e consolidamento dei principi dell’economia circolare atta a valorizzare la preziosa risorsa costituita dal sedimento marino di buona qualità.

In tal senso Arpac ha proposto l’istituzione della banca regionale del sedimento, strumento indispensabile di pianificazione degli interventi a scala regionale che potrà favorire l’incontro tra domanda, dei soggetti interessati all’utilizzo per opere di difesa costiera e/o ripascimenti, ed offerta dei soggetti produttori di sedimenti da operazioni di dragaggio.

Tale istanza è stata positivamente accolta dalla Giunta regionale della Campania, la quale con decreto dirigenziale dell’Uod Osservatori ambientali, ha reso permanenti le attività del Gruppo di lavoro già redattore delle Linee guida regionali.

Gianluca Scoppa – Arpa Campania – g.scoppa@arpacampania.it

2 pensieri su “Gestione dei sedimenti marini, le linee guida campane

    1. grazie per avere citato il nostro notiziario.

      La redazione di AmbienteInforma

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