Avvistato dall’Asoim (Associazione Studi Ornitologi Italia Meridionale) un nuovo nido di cicogna bianca a Cellole in provincia di Caserta. Una notizia significativa poiché questo è il quarto nido presente in Campania e soprattutto perché si tratta di una coppia giovane e dunque gli esperti ipotizzano che possa trattarsi di figli delle coppie già presenti nella zona a testimonianza di un tentativo di espansione in questo territorio.
Il primo nido è stato trovato nel 1996 nel comune di Sala Consilina nel Vallo di Diano ma probabilmente quel sito era già stato utilizzato nell’anno precedente. Per tantissimo tempo è rimasto l’unico nido della Campania fino a quando nel 2004 la cicogna bianca ha iniziato a nidificare anche in provincia di Caserta.
Lo scorso 16 aprile a Cellole c’è stato l’arrivo di un terzo esemplare, presumibilmente un maschio. Quest’ultimo è stato attaccato dal maschio già presente ed urtando sui cavi della media tensione è rimasto folgorato. Nel sopralluogo effettuato qualche giorno fa la coppia sta continuando la cova e si spera in nuove nidiate.
«La cicogna bianca – spiega il Presidente Asoim, Maurizio Fraissinet – nidifica spesso sui tralicci, è antropofila per cui non è spaventata dalla presenza dell’uomo. Questi quattro nidi sono inoltre protetti dalle persone del posto con cui si viene a creare un rapporto di affetto a tal punto che ne diventano custodi».
L’Arpa Campania ha avviato dal 2018 un rapporto di collaborazione con l’Asoim per il monitoraggio istituzionale degli uccelli marini, grazie a una convenzione di cui è referente per Arpac il dirigente della UO Mare Lucio De Maio. Le attività di monitoraggio dell’avifauna marina hanno consentito di approfondire il quadro di conoscenze sulla presenza del gabbiano corso (Ichtyaetus audouinii), di cui una colonia è stata avvistata sull’isolotto di Vivara, nei pressi dunque di Procida, una ad Ischia ed una sull’isolotto di Isca.
Segnali importanti, questi, per decifrare lo stato di salute del mare campano e il livello di integrità degli habitat. Grazie a questa attività è stato possibile, ad esempio, avvistare ripetutamente, sullo scoglio di Vetara in Costiera amalfitana, esemplari entro il primo anno di vita di marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii). Dall’anno scorso, a seguito di una richiesta dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a queste specie oggetto di osservazione si è aggiunta la berta maggiore (Calonectris diomedea).