Anche quest’anno Arpac ha rinnovato la convenzione con l’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino per monitorare l’eventuale presenza di legionella nelle strutture del nosocomio irpino. L’accordo, stipulato per la prima volta nel 2005 e rinnovato di anno in anno, ha contribuito a evitare che al Moscati si verificassero casi nosocomiali di legionellosi, cioè contratti nell’ospedale stesso.
Nel 2019 l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania preleverà, nelle sedi del Moscati, 240 campioni di acqua degli impianti idrici e di climatizzazione, più 30 campioni di varie matrici, tra cui aria, biofilm, sedimenti, secondo un piano di monitoraggio elaborato dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Lo scopo è controllare se nei siti a rischio possa annidarsi la legionella, il batterio responsabile della malattia infettiva nota come “morbo del legionario”, che in casi particolari può avere esiti letali. Il nuovo piano di sorveglianza ambientale della legionella adottato dalla direzione dell’ospedale irpino prevede un aumento del numero dei campioni da prelevare rispetto al 2018, anche perché i controlli verranno estesi al presidio di Solofra, dal primo ottobre scorso annesso all’azienda ospedaliera Moscati. La supervisione del piano è affidata alla direzione sanitaria dell’ospedale, mentre l’Agenzia ambientale si occuperà di campionamenti e analisi.
Il rinnovo della convenzione con il Moscati è stato siglato questa mattina dal direttore generale del nosocomio irpino, Angelo Percopo, e dal commissario straordinario Arpac, Stefano Sorvino. L’Agenzia, con il suo Laboratorio di riferimento regionale per la legionellosi, diretto da Anna Maria Rossi, situato a Salerno, collabora alla sorveglianza ambientale preventiva della legionella in altre strutture del sistema sanitario campano, tra cui l’azienda ospedaliera San Pio di Benevento, i presìdi ospedalieri e le strutture sanitarie assistenziali dell’Asl di Salerno e dell’Asl di Avellino.