Pubblicata di recente la delibera che classifica le acque costiere. L’89% risulta “eccellente”, una quota in costante crescita negli ultimi anni. Permane un 3% di acque di qualità scarsa.
Migliora la qualità delle acque di balneazione in Campania. Secondo la delibera approvata dalla Giunta regionale a dicembre (deliberazione di Giunta regionale n. 779 del 12 dicembre 2017, pubblicata sul Burc n. 90 del 14 dicembre), ben l’89% delle acque costiere campane adibite alla balneazione risultano di qualità “eccellente”: l’anno precedente erano l’83%, nel 2014 il 76%.
Una tendenza positiva, dunque, fotografata ogni anno dal provvedimento di Palazzo Santa Lucia dedicato a questa delicata materia. In particolare, le indicazioni provengono dagli allegati tecnici grazie ai quali è possibile conoscere, per ciascuna delle 330 acque di balneazione del litorale campano, la specifica classe di qualità (Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa) calcolata, a cura della UO Mare di Arpac, attraverso l’elaborazione statistica dei dati delle ultime quattro stagioni balneari.
Le acque etichettate come “scarse”, e perciò vietate ai bagnanti, sono il 3% delle acque di balneazione (è esclusa dal conteggio quella quota di litorale vietata a prescindere dal monitoraggio Arpac, circa 60 chilometri che ospitano porti, strutture militari, foci non risanabili, eccetera). Le acque “scarse” erano il 5% nel 2014, dunque anche in questo caso si registra un costante miglioramento, seppure lieve, negli ultimi anni. Le aree critiche si trovano in genere in prossimità dei centri urbani e delle foci di fiumi e canali.
Per questa categoria di acque, all’apertura della stagione balneare 2018, il sindaco dell’amministrazione comunale di competenza dovrà emettere il provvedimento di divieto di balneazione. Divieto che potrà revocare in seguito, a fronte di documentate misure che attestino l’eliminazione delle cause di inquinamento (d.lgs. 116/08 e DM 30.03.2010) e di un contestuale primo esito analitico favorevole nel corso della stagione balneare.
Le acque che risultano di qualità eccellente, buona, sufficiente e quelle di “nuova classificazione” (acque recuperate alla balneazione di cui non è ancora disponibile il set di dati per l’attribuzione della classe di qualità) sono invece da considerarsi balneabili a inizio stagione balneare. Anche queste acque, però, possono essere temporaneamente vietate alla balneazione in caso di esiti sfavorevoli durante la campagna di monitoraggio 2018.
Dal 1 aprile fino al 30 settembre, con l’ausilio della sua flotta coordinata dalla UO Mare, Arpac sarà impegnata nelle operazioni dei campionamenti a mare e nella valutazione, verifica e trasmissione dei dati ottenuti. Su ciascuna acqua di balneazione (42 in provincia di Caserta, 149 in provincia di Napoli e 139 in quella di Salerno) i Dipartimenti provinciali provvederanno al prelievo dei campioni di acqua che successivamente saranno analizzati nei laboratori Arpac secondo i criteri normativi. In caso di situazioni anomale ed evidenza di inquinamento si provvederà alle indagini e ai sopralluoghi per individuare le eventuali cause di contaminazione.
Otre ai campionamenti previsti dal programma prestabilito nei punti della rete di monitoraggio (Prelievi Routinari), saranno eseguiti campionamenti aggiuntivi in date fuori dal calendario, secondo la seguente tipologia:
• Prelievo Supplementare in caso di esito sfavorevole del campionamento routinario.
• Prelievo in Punti Studio (PS) predefiniti ad inizio stagione balneare in corrispondenza di potenziali fonti di inquinamento.
• Prelievo di DELimitazione a distanza crescente a destra e a sinistra rispetto al punto di prelievo di rete per definire i limiti di eventuali tratti interessati dall’inquinamento.
• Prelievo OSTRE, per la ricerca di Ostreopsis Ovata.
• Prelievo in caso di EMErgenze riscontrate da Arpac o segnalate da altri.
Sulla base delle risultanze relative agli anni scorsi, si prevedono (tra prelievi di routine e quelli di diverso tipo) all’incirca 2500/3000 campionamenti, su cui saranno effettuate 5000/6000 determinazioni analitiche microbiologiche per la rilevazione dei parametri determinanti la balneabilità (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali), oltre a ulteriori indagini analitiche, in caso di emergenza, qualora si ritengano opportune rilevazioni di tensioattivi, idrocarburi e fitoplancton.
Gli esiti di tutti i controlli effettuati dall’Agenzia sono consultabili in tempo reale sul Portale del Ministero della Salute (www.portaleacque.it) e sul sito web istituzionale di Arpac (www.arpacampania.it) nella sezione dedicata alla “Balneazione”.
Emma Lionetti, Luigi Mosca – e.lionetti@arpacampania.it – Arpa Campania
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