Monitoraggio acque di balneazione in Campania: risultati maggio 2024

L’Arpa Campania ha completato i controlli istituzionali sulla qualità delle acque di balneazione previsti per il mese di maggio. Dall’inizio del monitoraggio, sono stati finora nel 2024 prelevati e analizzati complessivamente 788 campioni di acqua di mare. Si tratta della somma dei prelievi del calendario regionale e di quelli aggiuntivi effettuati per motivi di studio e/o in risposta ad anomalie (schiume, mucillagini, colorazioni anomale) avvistate nell’ambito delle missioni in mare o segnalate da altri enti.

Tutti i campionamenti sono stati eseguiti dai tecnici dei dipartimenti Arpac di Napoli, Caserta e Salerno a bordo dei mezzi nautici di proprietà dell’Agenzia, condotti e gestiti da personale specializzato della Uo Mare, coordinata dal dott.Giuseppe Onorati. I campioni vengono analizzati nei laboratori dell’Arpa Campania.

Finora, nel 2024, i prelievi risultati non conformi ai valori limite di legge, per i parametri determinanti la balneabilità, rappresentano poco meno del 3% del totale complessivo con un andamento decisamente migliorativo nei controlli mensili di maggio rispetto ai dati prestagionali di aprile, per lo più influenzati da eventi piovosi.

Tabella n.1 Acque di balneazione in Campania con esiti non conformi – maggio 2024

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A maggio, risultati eccedenti i limiti normativi sono stati riscontrati solo in provincia di Napoli come riportato in tabella.

Un superamento per il solo parametro Escherichia coli è stato registrato nel Comune di Massa Lubrense nell’acqua di balneazione denominata “Punta San Lorenzo” (prelievo del 20 maggio) in un tratto di mare che non ha mai mostrato criticità nell’ultimo decennio di monitoraggio. Con molta probabilità si è trattato di un evento occasionale dal momento che i valori microbiologici sono subito rientrati con i prelievi supplementari del 29 maggio ed è stato possibile revocare il divieto temporaneo di balneazione.
Un’altra non conformità, che ha fatto scattare un divieto di balneazione, ha riguardato il tratto “Sud Marina di Stabia” nel comune di Castellammare di Stabia, attualmente (7 giugno) ancora in divieto.

Altri sforamenti sono stati riscontrati in un’acqua già interdetta alla balneazione per l’intera stagione balneare perché dichiarata di qualità scarsa all’ultima classificazione regionale (tratto a nord del depuratore di Cuma a Pozzuoli), inoltre in tre punti campionati per motivi di studio nel Comune di Napoli e infine per un’emergenza a Giugliano in Campania (tratto “Pineta di Licola Nord”) dovuta a presenza di strie densa di schiuma marrone.

A maggio è stato possibile revocare il divieto di balneazione a Casamicciola Terme (isola di Ischia) nell’acqua “Punta della Scrofa” che aveva dato esiti sfavorevoli nel campione prestagionale del 16 aprile per un guasto alla condotta fognaria sottomarina, riparato poi dal gestore del servizio idrico. L’efficacia dell’intervento di riparazione ha trovato rispondenza con gli esiti del prelievo del 21 maggio, pertanto si è potuto procedere al ripristino della balneabilità dell’acqua in questione.

A livello gestionale è opportuno ricordare che, indipendentemente dai controlli stagionali di Arpac, in caso di criticità che possono mettere a rischio la salute dei bagnanti, visti i tempi tecnici intercorrenti tra il prelievo e i risultati analitici di alcuni giorni che lascerebbero i bagnanti esposti ad un rischio sanitario, l’autorità competente può adottare provvedimenti a tutela della salute pubblica (anche il divieto di balneazione temporaneo).

Relativamente alla pubblicizzazione dei dati del monitoraggio lungo l’intero litorale campano, i referenti dei dipartimenti Arpac costieri provvedono in tempo reale ad aggiornare il Portale agenziale dedicato alla balneazione e quello del Ministero della Salute. I risultati analitici sono pertanto fruibili non appena determinati su entrami i siti istituzionali ma anche sull’app “Arpac Balneazione” e i casi più salienti sul profilo X di Arpac.

Per informazioni di dettaglio per ogni acqua di balneazione, selezionata sul portale Arpac, è a disposizione dell’utente la “scheda profilo” prevista dalla norma che riporta la descrizione dell’area di riferimento, la rispettiva classe di qualità e i potenziali fattori di inquinamento che insistono su quel tratto di mare.

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Inoltre, dal sito web agenziale è possibile attivare il focus dedicato alla banca dati georeferenziata degli scarichi costieri. I dati sono implementati in un Sistema Informativo Territoriale e pubblicati su una mappa Google Earth di facile consultazione che consente di verificare la presenza o meno di uno scarico su ciascun tratto di mare oggetto di monitoraggio, informazione quanto mai utile nell’analisi delle eventuali cause di inquinamento del litorale regionale.

Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

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