Individuare i tratti di costa a rischio di erosione e caratterizzarli per migliorarne la fruibilità turistica e balneare, è questo l’obiettivo finale del lavoro sperimentale sulla Posidonia oceanica affidato ad Arpac dalla Regione Campania con la legge regionale n.5/2021. A tale scopo l’Agenzia ha siglato una convenzione con il CoNISMa, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, al quale afferiscono ben 32 atenei italiani, e con il quale l’Arpa Campania intrattiene da anni proficui rapporti di collaborazione in tematiche incentrate sulla tutela del territorio e dell’ambiente marino- costiero.
Lo studio è finalizzato alla classificazione delle spiagge del territorio regionale e alla predisposizione di sistemi continui di monitoraggio del fenomeno del deposito del materiale organico costituito dalle foglie di Posidonia. Arpac e CoNISMa concorreranno alla realizzazione di tutti gli obiettivi previsti nel piano di attività predisposto dall’Agenzia: il CoNISMa fornirà il proprio supporto in tutte le fasi del progetto, in particolare nelle attività operative di censimento dei tratti di litorale interessati dallo spiaggiamento e accumulo delle banquettes – gli ammassi intrecciati di Posidonia – inclusa la loro caratterizzazione, e fornirà ogni utile supporto per lo studio e l’individuazione delle soluzioni possibili da adottare in funzione della caratterizzazione dei siti di accumulo.
I responsabili della convenzione, che durerà fino al 1 settembre del 2023, sono, per l’Arpac, il dott. Lucio De Maio, Dirigente della U.O. Mare, e per il CoNISMa, il prof. Giovanni Fulvio Russo, URL Università di Napoli Parthenope.
«Arpac e CoNISMa – dichiara il direttore generale di Arpa Campania, Stefano Sorvino – collaborano già dal 2015 anche nell’ambito delle attività di Marine Strategy affidate all’Agenzia con il monitoraggio congiunto tra le due istituzioni degli habitat coralligeno e fondi a Maerl/rodoliti nelle aree della regione Campania. Nel 2018 hanno effettuato uno studio degli habitat bentonici tra la Costiera amalfitana, la Penisola sorrentina e Capri per fornire indicazioni sulla salute dell’ambiente marino in un’area di grande richiamo turistico. Con questa nuova convenzione si avvia un lavoro sperimentale e innovativo , con caratteristiche che lo rendono finora unico nel nostro Paese».
«L’ultima mappatura sulle praterie di Posidonia risale ad oltre vent’anni fa – spiega il direttore tecnico dell’Agenzia, Claudio Marro – molte praterie sono nel frattempo scomparse così grazie a questo studio sarà possibile capire non solo qual è il nuovo assetto ma soprattutto quali tratti di costa potranno essere recuperati rimuovendo gli accumuli di Posidonia, fermo restando che quelli già a rischio erosione non dovranno essere toccati come nel caso degli accumuli che insistono su costa rocciosa non adibita alla balneazione».
Per conoscere i dettagli del piano e l’importanza della Posidonia oceanica per l’ecosistema marino si rimanda alle notizie precedenti:
[7 dicembre 2021] Posidonia oceanica, piano di attività dell’Arpa Campania – News – Arpa Campania
[10 dicembre 2021] Dal lavoro sperimentale dell’Arpac sui siti di Posidonia una possibile best practice – Gente e Territorio